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Legge elettorale, Renzi: 'Il 29 in aula, non perdiamo tempo'

Fiano relatore. Gentiloni dalla Russia: 'E' competenza del Parlamento'

Il Pd dopo il ritiro del testo base di riforma in commissione Affari Costituzionali alla Camera presenta ufficialmente la sua nuova proposta di legge elettorale, un Mattarellum rivisto, con la metà dei deputati eletti in collegi uninominali e l'altra metà con metodo proporzionale. E Renzi chiede di sbrigarsi ad approvarlo.

Il testo è stato depositato ieri in serata dal nuovo relatore, il Dem Emanuele Fiano, nominato dal presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti, dopo lo stop al suo testo base proprio da parte del Pd. La nuova proposta favorisce le coalizioni: il capogruppo Dem Ettore Rosato ne ha ipotizzata una che ricalca l'attuale maggioranza di Governo, da Ap a Mdp, suscitando la contrarietà di Giuliano Pisapia.

Il dibattito attraversa un po' tutti i partiti, ad esclusione di M5s, sicuro di correre da solo e contrario ai collegi uninominali maggioritari. Ieri in Commissione Affari costituzionali è stato ufficializzato il cambio di relatore. Mazziotti che ha fatto un passo indietro e ha nominato Fiano. A Mazziotti M5s e Fi hanno chiesto di fare almeno il correlatore, in un ruolo di garante: lui ha ringraziato, ma ha osservato che il Pd si è "assunto la responsabilità di portare avanti la propria proposta con altri gruppi", cioè Lega, Ala-Sc, Svp, e quindi è giusto che esprima il relatore. Fiano, incalzato dai deputati degli altri gruppi dopo le anticipazioni da parte dell'Ansa del contenuto della proposta Pd, ha depositato a sua volta in anticipo il testo in Commissione.

Oggi la Commissione deciderà i tempi d'esame, ma Matteo Renzi, ha chiesto di rispettare il termine di approdo in aula il 29 maggio: "Dopo mesi di rinvii, la Camera ha deciso di andare in aula il 29 maggio. Per favore, non perdete altro tempo", ha detto un po' provocatoriamente, visto che il congresso del Pd aveva frenato la discussione sulla legge elettorale. Se la Lega con Giancarlo Giorgetti ha ribadito l' appoggio al testo dei dem, M5s e Fi hanno protestato: entrambi non vogliono i collegi uninominali. "E' un Anticinquestellum" hanno detto i deputati grillini. Luigi Di Maio è sicuro però che il Pd non riuscirà ad approvare la legge al Senato: "Torneranno da noi con la coda tra le gambe". Al Senato, durante la giornata, si sono rincorse le voci secondo cui si starebbe formando un nuovo gruppo parlamentare con alcuni senatori transfughi del centrodestra per aiutare il Pd a far approvare la sua proposta. Operazione nettamente smentita dal Pd ("è una bufala" ha detto Ettore Rosato).

In contemporanea alla battaglia parlamentare, Rosato ha lanciato l'idea di una coalizione da Ap ai bersaniani, che però è stata bocciata dal portavoce di Campo Progressista, il movimento di Pisapia, che pone un veto su Alfano, e dal leader di Mdp Roberto Speranza, che lo pone su Renzi. Ma il dibattito attraversa anche i partiti centristi: c'è chi insiste sul proporzionale, come Stefano Parisi, e chi vuole al maggioritario in un ottica di alleanza col Pd, come il presidente del gruppo misto Pino Pisicchio. Ma le posizioni sono differenziate anche all'interno dei vari partiti di centro. Fa discutere anche la soglia di sbarramento al 5%: è invisa ai proporzianalisti, ma potrebbe spingere alla nascita di una nuova Margherita, con i centristi già presenti in Parlamento e forze nuove, da Calenda a Parisi.

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