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Consip: si allarga inchiesta, su intero appalto FM4

Al Csm chiesta pratica su scontro tra procure. Pm chiede incidente probatorio Marco Gasparri

L'acquisizione di atti alla Consip fatta dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della Guardia di Finanza ha riguardato l'intero appalto FM4, il mega appalto europeo da 2,7 miliardi di euro per l'affidamento di servizi nella pubblica amministrazione. L'inchiesta della procura di Roma non è più circoscritta, quindi, ai tre lotti a cui aspirava Alfredo Romeo, in carcere per corruzione, ma a tutte le 18 porzioni di appalto alle quali presero parte otto società.

 Un'acquisizione di atti relativi ad appalti, disposta dalla Procura di Roma, si è svolta negli uffici della Consip da parte dei carabinieri della Capitale e della Guardia di Finanza. L'atto istruttorio è stato disposto dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi. A svolgere gli accertamenti sono i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e la Guardia di Finanza di Napoli. L'acquisizione di documenti è legato al mega appalto Fm4 da 2,7 miliardi di euro.

La Procura di Roma ha chiesto di sentire in incidente probatorio Marco Gasparri, il dirigente della Consip accusato di corruzione nel filone dell'indagine che ha portato all'arresto dell'imprenditore Alfredo Romeo il primo marzo scorso. Obiettivo del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi è cristallizzare le sue affermazioni che sono alla base delle accuse mosse a Romeo. Parlando sia con i magistrati romani che con quelli di Napoli, il dirigente della centrale acquisti ha affermato di avere ricevuto, nell'arco di tre anni, circa 100 mila euro da parte di Romeo per ottenere informazioni relative agli appalti banditi dalla Consip.

Il Capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, indagato a Roma per falso materiale e ideologico nell'ambito dell'inchiesta Consip, si asterrà dalla prosecuzione del suo lavoro di investigatore. Lo annuncia il difensore del militare dell'Arma, l'avvocato Giovanni Annunziata. 

Il Csm apra una pratica sullo scontro tra le procure di Napoli e Roma sull'inchiesta Consip. La richiesta viene dal consigliere laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin. Lo scopo è "verificare se l'operato di taluno dei titolari dell'inchiesta Consip possa incidere negativamente sull'immagine di imparzialità ed indipendenza del magistrato, determinando una incompatibilità ambientale e/o funzionale".

"La stampa odierna parla apertamente ormai di duello tra i Pm di Roma e Napoli", scrive Zanettin, ricordando che mentre la procura di Roma ha accusato di falso ideologico il capitano del Noe Giampaolo Scafato "per aver alterato l'intercettazione contro Tiziano Renzi, padre dell'ex premier, ed aver accreditato la possibilità che i servizi segreti stessero 'spiando' l'inchiesta", la Procura di Napoli "ha ribadito 'piena fiducia nell'operato del Noe' e confermato la delega per il filone investigativo che coinvolge Romeo in Campania".

"L'opinione pubblica - nota il consigliere - si chiede se Scafato abbia agito per sbadataggine, o perché mosso da ambizione di carriera, o addirittura perché manovrato da qualche burattinaio che è rimasto nell'ombra. E' certo che queste vicende gettano un'ombra inquietante sul comportamento di apparati dello Stato, in apparente conflitto tra loro". "In un quadro così delicato per l'equilibrio democratico del paese, il Csm non può rimanere inerte - conclude Zanettin - e nei limiti e nel rispetto delle proprie prerogative, deve svolgere gli opportuni accertamenti sull'operato delle Procure della Repubblica coinvolte".

"Sto seguendo con grandissima attenzione la vicenda: quando e se ci saranno determinazioni circa l'ispezione lo dirò. Al momento c'è da capire la dinamica dei fatti". Lo dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando durante l'incontro con la stampa estera.

Renzi, grave se falso ma non vivo di complotti - "Se c'è stata una falsificazione di prove è una cosa grave ma non vivo di complotti. Era qualcuno di prima che faceva polemiche contro magistrati, io sono un uomo delle istituzioni, non ho mai proferito una parola contro i magistrati, lo riterrei infamante e non metterei in discussione la fedeltà dei Corpi della stato". Così Matteo Renzi a Otto e mezzo sul caso Consip. "Mi sentirei un omuncolo se oggi dicessi 'avete visto che è successo...'", ha aggiunto.

"Chi ha sbagliato deve pagare": Tiziano Renzi la pensa così sulla vicenda Consip, dopo che nell'inchiesta è emerso che un investigatore è indagato per falso. Il padre dell'ex premier ha riservato solo poche frasi alla vicenda che lo vede indagato per traffico di influenze, nel corso dell'assemblea del Pd di Rignano (Firenze), aggiungendo che, secondo quanto trapelato dalla riunione chiusa a giornalisti e telecamere, sarebbe "un errore" considerare l'intera vicenda come "un fatto personale". 
   

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