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Renzi, legge elettorale? Mancano numeri

Renzi, legge elettorale? Mancano numeri

Oggi ex premier a Bari. Andrea Orlando a Napoli

BARI, 08 aprile 2017, 17:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Matteo Renzi oggi a Bari. "Perché non fate la legge elettorale? Perché non abbiamo i numeri", ha detto. "In questi anni - ha aggiunto - abbiamo avuto un governo di coalizione, e abbiamo fatto dei miracoli a portare avanti dei risultati come quelli ottenuti". "Ma il sistema istituzionale - ha proseguito - vuole la palude, vuole tutti fermi, perché in Italia sono più abituati a contare i veti e non i voti".

"Se torno lo faccio perché me lo chiedete voi, perché mi votate, non perché lo decido io. Io non dico non abbiamo perso. E nel 2013 è andata male, e il Pd in Parlamento non ha i voti", ha detto ancora Renzi.

"I cinquestelle - ha detto l'ex premier - qualsiasi cosa accada si chiudono a testuggine, mentre da noi il primo che ti pugnala alle spalle è il tuo compagno di partito". E ha precisato che occorre ritrovare una "generosità tra di noi", perché "l'obiettivo nel Pd non deve essere sparare a quello accanto: se non facciamo questo - ha concluso - i giovani non verranno mai".

"Noi dobbiamo non soltanto affidarci, ma credere nel lavoro che sta facendo il governo, un lavoro importante": così Matteo Renzi che ha sottolineato che "stiamo facendo un grande lavoro in molti settori. La manovrina non sarà una manovrina con più tasse come voleva qualche tecnocrate bruxellese. Non ci sarà ne l'aumento dell'Iva né della benzina". "Il governo va avanti, va bene - ha aggiunto - e noi siamo tutti a lavorare, perché dopo il 4 dicembre il rischio era quello della palude. E questo rischio a livello istituzionale c'è ancora. Ma non possiamo permetterci che ci sia anche a livello del governo e delle misure economiche, culturali e sociali". "Per questo - ha proseguito - il Pd sta lavorando con molta forza sotto il profilo del governo perché le cose avvengano". Per Renzi "ci sarà un risultato in cui siamo passati dalla decrescita infelice alla crescita che inizia ad avere risultati positivi. Bisogna tutti dare una mano". "Certo - ha concluso - la palude istituzionale è innegabile. Era una conseguenza che avevamo messo in conto, dicendo occhio che se si perde si blocca tutto e qualche statista diceva no, arriviamo noi e in sei mesi sistemiamo tutto".

E a Napoli la conferenza programmatica di Andrea Orlando, candidato alla segreteria nazionale del Pd. L'evento si è aperto con un minuto di silenzio. Nella sala della Mostra d'Oltremare durante il minuto di raccoglimento è stata proiettata una foto di una piccola siriana per ricordare la strage di bambini del 4 aprile. Dalla conferenza programmatica di Napoli "lanceremo idee e non fiamme e le lanceremo perché crediamo che sia il modo di rigenerare il partito": così Andrea Orlando facendo riferimento al "lanciafiamme" che Matteo Renzi aveva annunciato per il partito a Napoli dopo il flop delle amministrative. Orlando ha sottolineato che il Pd si risolleva "mettendo al centro un tema ancora più cruciale dopo il risultato referendario, quello dell'eguaglianza sociale, delle grandi differenze che si sono determinate nella società italiana tra chi ha molto e chi ha pochissimo, tra quelli che ce l'hanno fatta e quelli che rischiano di non farcela. Questo sarà declinato con una serie di proposte che affronteranno tutti i campi del governo, dalla scuola al lavoro, alle questioni di carattere istituzionale, alla ricerca, alla sanità. Crediamo che il Pd debba ripartire dalla grande capacità di parlare al Paese e di ascoltare il Paese sulle proposte avanzate".

"Le nostre regole del congresso che assomigliano molto a quelle di una campagna elettorale e non aiutano a realizzare quella dimensione di ascolto, ma ci sforzeremo di costruirci una parentesi dentro una corsa che rischia di essere più un confronto tra leader che tra progetti da mettere in campo", ha detto Orlando a margine della conferenza programmatica della sua mozione a Napoli. "Io avrei preferito un'altra strada - ha aggiunto Orlando - per riavvicinare il Pd al Paese ma farò tutti gli sforzi per andare in questa direzione, è un'occasione che non possiamo perdere".

 

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