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Pd: circoli incoronano Renzi. L'ex premier: "68% impressionante, viva la democrazia"

E' al 68,22% Orlando 25,42% Emiliano 6,36%. Cala l'affluenza

"68 per cento, numeri impressionanti, viva la democrazia e grazie a tutti. Adesso al lavoro, tutti insieme!". Così con un post su Instagram Matteo Renzi gioisce per l'esito del congresso tra gli iscritti.

 

Un post condiviso da Matteo Renzi (@matteorenzi) in data:

Ma è ancora guerra di cifre dentro il Pd. Se non vi sono dubbi che Renzi tenga saldamente il comando nella corsa a tre per la segreteria, le percentuali ballano a seconda della fonte di riferimento. E balla, soprattutto, il dato dell'affluenza.

"Qualcuno dice che in qualche caso ci sono stati dei problemi e delle incongruenze: sono il primo a dire che dove ci sono problemi riconosciuti (ammesso che ci siano) è giusto che si intervenga invalidando il voto. Noi siamo i primi ad avere interesse che tutto sia trasparente: perché una vittoria così larga e così bella non sia sporcata dalle polemiche del giorno dopo. Allo stesso tempo chiediamo a tutti di riconoscere la verità dei numeri che non possono essere oscurati da nessuna polemica". Così Renzi nell'e-news.

Matteo Renzi ringrazia, per la "vittoria larga e bella" delle primarie. "Abbiamo - scrive - passato quattro mesi non facili: sentirsi accerchiato da tanto affetto e condivisione sinceramente è molto toccante, dal punto di vista umano prima ancora che politico". Chi ha votato la mozione Renzi-Martina, sostiene l'ex segretario dem, "ci sta dicendo che dobbiamo spingere ancora più di prima, tutti insieme. Facendo tesoro degli errori. Ma non perdendo mai la fiducia e la tenacia". "Alla fine del primo round - afferma Renzi - abbiamo ottenuto oltre i due terzi dei voti. Aspettiamo i dati ufficiali per dire la percentuale esatta ma la matematica non è un'opinione. Domenica a Roma i risultati saranno proclamati e in quella sede lanceremo lo sprint per arrivare alle primarie di domenica 30 aprile. Senza attaccare i nostri avversari interni perché noi non parliamo male degli altri: noi raccontiamo che idee abbiamo per il Pd e per l'Italia". L'ex premier sottolinea ancora una volta l'unicità del Pd. "Il Pd - scrive - è un partito democratico. Nel nome. E nei fatti. Decidono gli iscritti nel congresso e poi nelle primarie. Mesi di polemiche e scissioni. Poi la parola passa agli iscritti. Migliaia di circoli, migliaia di dibattiti, centinaia di interventi. Alla fine si vota, grazie a uno sforzo democratico di volontari e militanti che non ha paragoni in Italia. Lo ridico perché sia chiaro: nessuno fa ciò che facciamo noi in termini di democrazia e trasparenza. Oggi Guido Crosetto, già esponente della destra italiana e membro dei governi Berlusconi, scrive su Twitter: 'Lo dico per l'ennesima volta: invidio il sistema democratico del Pd. Dovrebbe essere obbligatorio per tutti i partiti'. Prima o poi qualche commentatore si accorgerà anche di questo"

"E' un risultato che vedo con molta soddisfazione", il commento del ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Tenete presente - aggiunge parlando a Radio Cusano Campus - che la mia candidatura è arrivata nelle ultime ore utili, in un partito che ha perso circa un terzo degli iscritti, prevalentemente persone che manifestavano una critica nei confronti della linea di Renzi, con il 90% del gruppo dirigente schierato con Renzi e con una partecipazione che non è stata eccezionale; tenete conto che Renzi in queste primarie prende gli stessi voti che ha preso l'altra volta". "Aver messo in piedi una rete che è presente in tutto il territorio e che rende competitiva la mia candidatura per il 30 di aprile non era affatto scontato e oggi invece credo che si siano realizzate queste condizioni e quindi si apra un'altra partita", aggiunge il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria. "Io - assicura - se sarò eletto segretario farò solo il segretario, questo partito ha bisogno di una persona che gli ridia una forza programmatica e progettuale.

 

 

   

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