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Migranti, alt di Gentiloni all'Ue: "Neanche mago Merlino..., l'Ue non sia distratta'

Il premier nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo

Il sistema italiano di custodia dei minori migranti non accompagnati 'non funziona', gli hotspot, dove restano, sono inadatti alle loro necessità, un sistema dei rimpatri debole rischia di incoraggiare più arrivi. La denuncia arriva da un rapporto del Consiglio d' Europa, che però vede come 'un passo molto buono' la nuova legge sulle misure di protezione. Replica indiretta arriva dal premier Gentiloni, che invita l' Ue a non essere distratta su un problema che, spiega, 'neppure mago Merlino saprebbe cancellare'.  

Ecco le comunicazione del Presidente del Consiglio alle Camere: 

 L'Europa a più velocità "non va vista come un gigantesco complotto contro l'Italia - ha detto Gentiloni -. L'Italia è tra i Paesi promotori di quest'impostazione e senza la Gran Bretagna sarà uno dei Paesi assolutamente protagonisti di questo processo. Non è una decisione da prendere domani, è risposta di prospettiva a rischio impasse". 

Sui bilanci "siamo per rispettare le regole Ue e per contribuire a cambiare le sue politiche - ha spiegato il premier -. Far finta che le regole non esistano sarebbe superficiale e rinunciare a cambiare le politiche sarebbe rinunciare al ruolo Italia". "Vogliamo un'Europa che non deprima una crescita ancora lenta ma che la incoraggi: è questa sarà nostra battaglia, sarà l'impegno nel Def, e del nostro piano nazionale delle riforme".

Sul rinnovo della presidenza del Consiglio europeo "l'Italia vuole contribuire ad una soluzione condivisa che sembra essere la conferma di Tusk. Per questo, salvo imprevedibili stravolgimenti, rinnoverò a nome del governo la fiducia del nostro Paese" a Donald Tusk, ha detto ancora Gentiloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo dove il rinnovo della presidenza sarà oggetto di una discussione che Gentiloni definisce, con riferimento alla Polonia, "più nazionale che europea".

E il premier Paolo Gentiloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, ha affermato: "L'attività di governo" è concentrata su una serie di misure, "dall'immigrazione alla pubblica amministrazione, dal processo penale alla sicurezza urbana, dalla legge sulla povertà al ddl sulla concorrenza: sfido chiunque ad indicare un altro governo e un altro Parlamento in Europa impegnati su un complesso di riforme come quello su cui siamo impegnati in Italia. Non siamo i primi della classe, ma non accettiamo lezioni e lavoriamo nell'interesse comune".

Il presidente del consiglio dice no alle rigidità europea con le "virgole" sui bilanci e no ala "rigidità distratta" sui temi dell'immigrazione il cui approfondimento non rappresenta una "pretesa" dell'Italia ma una decisione comune presa dall'Unione. Il presidente del Consiglio parlando al Senato del prossimo Consiglio europeo e mette sul tavolo diversi temi che saranno al centro della prossima dichiarazione di Roma del 25 marzo, a cominciare dalle politiche sociali, della sicurezza e dell'immigrazione.

"Il problema della immigrazione - ha aggiunto Gentiloni - non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l'obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell'Italia".

Per Gentiloin, l'obiettivo "è sostituire immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili e mi aspetto un passo in più, in termini di risorse, per aiutare l'Italia" nella gestione dei migranti provenienti dalla Libia.

Consiglio d'Europa bacchetta l'Italia sui rimpatri - "Le debolezze del sistema italiano di rimpatri volontari e delle espulsioni forzate rischia di incoraggiare l'afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari". E' la messa in guardia che il rappresentante speciale del segretario generale del Consiglio d'Europa per le migrazioni e i rifugiati, l'ambasciatore Tomas Bocek, fa all'Italia nel suo rapporto basato sulla visita condotta nel Paese lo scorso ottobre.

Secondo il rapporto del Consiglio d'Europa, "non funziona" il sistema di custodia legale per i minori non accompagnati che arrivano in Italia, e gli hotspot in cui sono obbligati a trascorrere lunghi periodi sono "luoghi inadatti a garantire le loro necessità". L'autore del rapporto, il rappresentante speciale per le migrazioni Tomas Bocek, spiega però all'ANSA che la nuova legge italiana sulle misure di protezione, "è un passo avanti molto buono", anche se resta da vedere come sarà applicata nella pratica.

 

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