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Renzi: 'Ok primarie e congresso, ma chi perderà poi rispetti'

'Scissione non la capirebbe nessuno'

"C'è stato chi ha chiesto di fare le primarie, il congresso, il referendum tra gli iscritti. Va bene tutto. Però chi perde il giorno dopo rispetti chi ha vinto altrimenti è l'anarchia", ha detto in serata il segretario del Pd Matteo Renzi al Tg1. Una scissione del Pd? "Penso proprio di no, non la capirebbe nessuno", ha detto ancora ieri Renzi al Tg1. 

"La prossima volta potrei non essere io. Magari potrebbe toccare ancora a Paolo Gentiloni, o a Graziano Delrio. Lo scenario della prossima legislatura imporrà probabilmente governi di coalizione. Attenzione, però. Trattare con l'Europa e ottenere risultati sarà più difficile, nel nuovo scenario internazionale". In un colloquio con il Corriere della Sera, il segretario del Pd Matteo Renzi ipotizza di non essere il prossimo candidato premier. Sulle elezioni, "il punto è se votare a giugno o a febbraio del 2018. Se si celebra il congresso - osserva - si va all'anno prossimo, altrimenti si fanno le primarie. Non ho problemi a fare il congresso. Volevo farlo a dicembre ma me l'hanno impedito".

"Il clima politico è cambiato, nel Paese. Sono il primo a esserne consapevole", ammette l'ex premier. "So bene che se anche ottenessi un grande risultato, un 37 per cento dei voti, o addirittura un 42 per cento, non esisterebbero più le condizioni per avere un governo libero di fare le cose che ho in mente. Dunque - prosegue - è bene ragionare sui pro e i contro delle elezioni anticipate. Si vuole andare avanti? Siamo pronti, se si ritiene che serva". "Con Gentiloni il rapporto è tale che ci diciamo tutto. E capisco che l'obiezione di presentarsi al G7 di fine maggio con un governo dimissionario non offrirebbe una bella immagine dell'Italia", rileva Renzi. Ma in Europa andrà comunque un governo dimissionario dopo qualche mese, con la manovra finanziaria alle porte. Quindi...".

"Non mi va di essere raffigurato come una persona rosa dalla voglia di andare alle elezioni anticipate per prendersi la rivincita", dichiara Renzi. "So che le elezioni non possono essere il secondo tempo dopo il referendum. Quando si perde a calcio, non ci si riprova con la pallanuoto. Io ho avuto la possibilità di tirare un calcio di rigore il 4 dicembre. Me l'hanno parato. Anzi, 41 a 59 significa che l'ho tirato male, malissimo. E adesso è cominciata una fase politica diversa". "So che non posso più dettare la linea da solo - aggiunge - ma io continuo a fare il parafulmine per tutti".

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