"Abbiamo manifestato il disagio della magistratura per una serie di problemi e dal presidente Renzi è arrivata una apertura su una serie di cose". Così il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo al termine di due ore di incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio e il ministro della giustizia Andrea Orlando.
Le aperture di Renzi, ha spiegato Davigo, sono sul ricondurre a tre il periodo di legittimazione per i magistrati di prima nomina, "sulle risorse e soprattutto sulle assunzioni del personale amministrativo anche a rivedere la questione sull'estensione della proroga a tutti i magistrati, a fronte della spaventosa scopertura dell'organico, almeno sino a quando non sarà coperto l'organico dei magistrati". "Soprattutto ci ha dato notevole disponibilità sulle risorse per il personale, anche ai fini della riqualificazione del nostro personale amministrativo, che vive un grande disagio".
"L'avocazione obbligatoria - ha detto - è una norma irragionevole, che non risolve i problemi e crea questioni nella gestione del personale delle procure". Davigo ha spiegato che nel colloquio con il premier non si è invece parlato della prescrizione.
"Riteniamo ragionevole - ha prsoeguito - per almeno il periodo transitorio fino alla copertura dell'organico, trattenere tutti i magistrati in servizio fino a 72 anni come è stato fatto per quelli prorogati. Tenuto conto che mancano 1130 magistrati su 9000, non è la panacea, ma almeno un pezzo lo copriamo trattenendoli in servizio". Il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo al termine dell'incontro con Renzi e Orlando, ha evidenziato che "la maggiore preoccupazione" del sindacato delle toghe è rappresentato dalla "disparità di trattamento" che si è venuta a creare con il decreto che ha prorogato sino a 72 anni solo i vertici della Cassazione. "Il nostro argomento è stato ritenuto convincente, ma non è detto che la prendiamo come apertura"."Noi abbiamo fatto presente - ha detto ancora Davigo - che come Anm abbiamo deciso di dare appoggio ai magistrati che dovessero impugnare i provvedimenti" davanti alla Corte di Giustizia della Ue. E ricordando che la Corte ha già accolto analoghi ricorsi contro una legge dell'Ungheria, ha spiegato che se questo avvenisse anche per l'Italia, "l'effetto sarebbe devastante".
'Sullo sciopero dei magistrati - ha detto ancora Davigo - deciderà il Comitato direttivo centrale dell'Anm'.
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