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Scintille Boschi-Salvini in Tv

Renzi: "Il referendum sul futuro del Paese non sul mio. D'Alema? Lo usa per rientrare in partita"

Redazione ANSA ROMA

Faccia a faccia al calor bianco tra il ministro per le riforme Maria Elena Boschi e il leader della Lega Matteo Salvini, ospiti di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Alla fine la ministra ha accettato il guanto di sfida di Salvini che aveva accusato la Boschi di voler evitare confronti pubblici per non affrontare altri temi oltre quello del referendum. "Salvini dice che scappo da confronto? Ok, cambio agenda e ci vediamo a Otto e mezzo", è stata la risposta della ministra.

Al termine del faccia a faccia Tv - teso e con un continuo scambio di battute acide - c'è stata, inattesa la pacificazione: è accaduto durante il fuori onda finale grazie al comune tifo per il Milan.

Il confronto è partito con la ministra che è entrata subito nel merito del referendum, ma Salvini ha immediatamente virato su altri temi, attaccando Boschi per il ruolo del padre in Banca Etruria. "Al referendum - ha replicato netta Boschi - non si vota su mio padre o sulle sanzioni che lui ha pagato regolarmente". Nonostante Lilli Gruber tentasse di riportare il leader della Lega sul referendum, come era stato concordato, questi ha più volte sviato, per poi alla fine sostenere che il suo no il 4 dicembre è motivato dall'"occasione di mandare a casa Renzi e la signorina Boschi".

"Visto che mi dà della signorina - ha rintuzzato lei - la chiamerò giovanotto Salvini". Boschi ha a sua volta contrattaccato Salvini che aveva criticato il governo per la gestione di Mps e delle quattro banche fallite: "Se dobbiamo parlare d'altro - ha detto Boschi - io sono pronta e possiamo parlare dei diamanti della Lega in Tanzania, o delle sanzioni per le quote latte che l'Italia deve pagare per colpa della Lega". 

Salvini, alle argomentazioni del ministro sulle riforme, ha risposto spesso ridacchiando in sottofondo mentre la Boschi esponeva le sue ragioni, cosa che però non l'ha fatta innervosire. Il ministro è anzi passata nuovamente al contrattacco quando Salvini ha sostenuto che, una volta bocciata la riforma Renzi-Boschi, se ne potrà fare subito un'altra che contenga il presidenzialismo e il federalismo. "Vorrei sapere con quale maggioranza la farete - ha affermato Boschi - visto che M5s e Sinistra italiana hanno già detto di non essere d'accordo. E poi se dite che farete una riforma in sei mesi dite una bugia".

Al termine della trasmissione, nel fuori onda, Gruber ha rimproverato Salvini: "Eravamo d'accordo che avremmo parlato di referendum". "Lo so - ha replicato il leader della Lega - ma avere il ministro Boschi non capita tutti io giorni, ho abusato del ministro. Però - ha aggiunto - possiamo andare a vedere insieme Milan-Fiorentina così scoprirà il conflitto di interessi". Boschi ha replicato scherzosamente: "Ci sono già stata, ero vestita in rosso e nero e i tifosi della Fiorentina erano arrabbiati". "Allora ti invito a San Siro", ha detto Salvini dando quindi del tu alla Boschi la quale ha chiuso con un "Volentieri".

Renzi, derby Italia-vecchia guardia. Scontro con D'Alema

Il referendum "e' sul futuro del paese e non sul mio". Cosi' Matteo Renzi, a Radio Anch'io, corregge la ricostruzione dell'incontro con gli industriali a Torino che ipotizzavano che avesse detto "se perdo cambio mestiere". Renzi è tornato all'attacco di Massimo D'Alema che sostiene il 'no' (e ha fatto sapere che non parteciperà a 'rodei tv' con Renzi) che era stato criticato anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. "D'Alema - ha detto il premier - usa il referendum per rientrare in partita, vota no convinto di poter rappresentare il futuro". Il governo - ha assicurato - sta facendo cose che "sono state rinviate per 20-30 anni".

"E' vero che D'Alema e' contro ma questa non e' una discussione dentro il Pd, c'e' gente di destra, ma anche di Grillo, che voteranno si'. Chi vuole meno costi e' chiamato ad un domanda secca. Si puo' discutere se i risparmi sono 50 o 500 milioni, io ho dedicato una trasmissione a dimostrare, calcolatrice in mano, che sono 500 milioni ma comunque nessuno mette in discussione che c e' una riduzione dei costi".

"Non è un derby tra Renzi ed il resto del mondo ma dell'Italia contro la vecchia guardia", ha detto ancora e sull'immunità: "se vince il no l'immunità resta per 945 persone con il sì scende a 730 persone, quindi il numero diminuisce".

Il premier torna anche sul nodo del Titolo V. "La riforma del Titolo V ha creato caos istituzionale", ha detto. Alla domanda di un ascoltatore che evidenziava come la riforma delle province non abbia prodotto effetti, il premier ha replicato che "le province sono in Costituzione e finche' non cambia devono restare, quindi chi vuole abolirle deve votare si'". Il premier ha parlato anche del nodo del ddl sulla giustizia. "Questo provvedimento ha alcune cose positive e infatti tanti giudici sono a sostegno. Decideremo se mettere la fiducia sulla base della discussione parlamentare. Il presidente Davigo ha chiesto di incontrare me e il ministro, volentieri ascolteremo le motivazioni dell'Anm" nell'ambito della ricerca di una soluzione nei prossimi 15 giorni.

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