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Governo: Renzi stringe su Mise

De Vincenti e Testa in pole. Ipotesi Errani cala

E' al rush finale l'indicazione del nuovo ministro per lo Sviluppo Economico. Il premier Matteo Renzi ha promesso che il successore di Federica Guidi sarà nominato entro questa settimana ma, ha aggiunto, il suo nome "lo saprà per primo il presidente della Repubblica". Proprio il Capo dello Stato avrebbe infatti suggerito al premier di far slittare le nomine di staff di qualche giorno rispetto a quelle istituzionali, decise nell'ultimo consiglio dei ministri. La partita per il responsabile dell'Industria dovrebbe infatti andare di pari passo con quella della riorganizzazione a palazzo Chigi dove il premier vuole rivedere ruoli e competenze, comprendendo anche quella quella legata Marco Carrai, su cui il premier non sembra voler fare passi indietro. Sulla nomina al Mise, invece, sembrano leggermente ridimensionate le chance attribuite nelle ultime ore all'attuale presidente di Assoelettrica ed ex di Enel e Acea, Chicco Testa.

Mentre resta in pole position l'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che proprio dal Mise, dove era sottosegretario, è approdato a palazzo Chigi. Nella partita ci sarebbero anche Vasco Errani, un nome che avrebbe la funzione del ramoscello d'ulivo per la minoranza Dem, nonché la parlamentare del Pd Paola De Micheli e l'ex sindacalista Teresa Bellanova. Ma anche l'ipotesi che l'ex presidente dell'Emilia Romagna possa accettare di fare il ministro sembrerebbero scarse visto che la stessa minoranza Pd non ci tiene affatto ad apparire in caccia di poltrone: "l'ingresso al governo sarebbe potuto avvenire solo nell'ambito di un progetto politico e al momento non pare ce ne siano le condizioni" fa trapelare la sinistra dem. Stessa distanza che marca verso il nome di Testa, da non includere quindi in quota sinistra o minoranza Pd. Tutt'altro. La minoranza dem non nasconde infatti perplessità sul suo nome in cui le radici della sinistra ambientalista non basterebbero a cancellare il percorso successivo "di vicinanza al mondo aziendale e confindustriale". In questo senso, rispetto a Federica Guidi, ci sarebbe un "meno palese" conflitto d'interessi ma una continuità nel profilo tecnico e confindustriale. Sull'ipotesi Testa si scatena poi il M5s.

"All'accusa di favorire le lobby del petrolio e della finanza Renzi risponde in maniera chiara: un lobbista al Mise" attacca il deputato 5 Stelle Giorgio Sorial che oltre ai ruoli in Enel e Assoelettrica rinfaccia all'ex ambientalista di aver sostenuto il nucleare. Anche il collega Mattia Fantinati lo boccia: "in tema di conflitto d'interesse supera la predecessora Guidi. Una sua nomina griderebbe vendetta". Sarebbe anzi una "iattura" per il presidente Adusbef, ex senatore Idv ed ora vicino al M5s, Elio Lannutti.

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