La Corte Costituzionale nella seduta
di oggi ha dichiarato ammissibile la richiesta di un referendum
e improcedibili altre cinque richieste in materia di ricerca,
prospezione e trivellazioni marine.
Lo rende noto un comunicato della Consulta.
Per questi ultimi cinque quesiti, la Corte Costituzionale non
ha potuto che prendere atto della pronuncia dell'Ufficio
centrale per il Referendum della Cassazione che aveva dichiarato
"non hanno più corso le operazioni concernentile prime cinque
richieste referendarie", dichiarando conseguentemente
l'estinzione del giudizio.
Il quesito ammesso è l'unico del quale l'Ufficio centrale per
il Referendum ha affermato la legittimità sulla base della
normativa sopravvenuta (la Legge di Stabilità 2016).
Nella nuova formulazione il referendum viene pertanto ad
incentrarsi sulla previsione che le concessioni petrolifere già
rilasciate durino fino all'esaurimento dei giacimenti, in tal
modo prorogando di fatto - come rilevato dall'Ufficio centrale
per il Referendum - i termini già previsti dalle concessioni
stesse.
La sentenza sarà depositata entro il 10 febbraio, come
previsto dalla legge.
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