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Scontro con Italia-Ue: Renzi alza tiro, "Calenda è l'uomo giusto"

Sulla stampa l'ipotesi di una redistribuzione dei migranti secondo la linea italiana

E' scontro aperto tra l'Ue e il governo italiano. L'ultimo affondo, quello di ieri del Ppe, domina anche le prima pagine dei giornali. I principali quotidiani riportano anche, la fonte è il Financial Times, l'ipotesi secondo cui la Commissione Ue a marzo rivedrà il sistema di ripartizione dei rifugiati, più profughi al nord Europa. Un elemento che il quotidiano La Stampa mette in apertura con il titolo "Migranti, un punto per Renzi". Il Financial Times proprio ieri sera aveva reso note le indiscrezioni su questo nuovo sistema di ripartizione, che secondo il quotidiano anglosassone rappresenta una vittoria per Renzi.

Renzi alza tiro in Ue, Calenda è l'uomo giusto
(Di Cristina Ferrulli)  - Altro che mediazione, diplomazia, toni felpati e tempi lunghi. Parla nella scelta delle persone, deputate a trattare in prima persona a Bruxelles, l'intenzione di Matteo Renzi di non arretrare affatto nell'affondo in Ue e di alzare il tiro per pretendere l'ascolto dell'Italia: via l'ambasciatore Stefano Sannino, lodato ancora ieri da fonti vicine alla presidenza della Commissione ma da tempo non in linea con Roma, arriva il viceministro Carlo Calenda, stimatissimo dal premier e plenipotenziario nelle missioni di sistema per potenziare gli investimenti italiani all'estero. L'attacco del presidente del gruppo Ppe, il tedesco Manfred Weber, davanti alla plenaria a Strasburgo, è solo, per i fedelissimi del leader Pd, la conferma dei sospetti: contro l'Italia è in atto un attacco politico del Ppe, guidato dai tedeschi e mirato a mantenere lo status quo di un'Europa a trazione tedesca.

Renzi ripete di non avere alcun problema personale nè con Angela Merkel nè con Juncker, considerato espressione delle posizioni tedesche, ma non accetta che la sua linea, mirata a chiedere regole uguali per tutti in Europa e una maggiore flessibilità, venga ridotta ad uno scontro politico tra famiglie europee. A maggior ragione in un momento in cui sull'Europa rischia di abbattersi una tempesta, tra l'ondata migratoria che non ha fine, il rischio Brexit e la paura di una nuova crisi economica mondiale, per i renziani è quantomeno miope ridurre tutto ad uno scontro tra fazioni partitiche. Cruciale sarà il faccia a faccia, all'ora di pranzo, il 29, con la cancelliera tedesca. Ma chi conosce Renzi esclude che il presidente del consiglio scenderà a più miti consigli abbassando i toni. Altro che favorire i populisti, è la linea, l'Italia, chiedendo una correzione di rotta, vuole proprio impedire ai vari Le Pen, in crescita in molti paesi, di indicare nell'Ue la causa di tutti i mali, dalla disoccupazione all'immigrazione.

"Non accettiamo lezioni da nessuno", è il mantra del leader dem che per dimostrare come l'Italia finalmente sia diventata credibile sulle riforme, domani sera metterà sul piatto del consiglio dei ministri i primi 10 decreti della riforma della Pubblica Amministrazione con alcune novità già annunciate, come le misure per i "fannulloni", e altre tenute ancora segrete. In parallelo, però, Renzi ha deciso di cambiare il volto della rappresentanza italiana a Bruxelles. Dopo aver provato inutilmente a convincere l'ambasciatore a Mosca Cesare Ragagliani, il premier ha sparigliato le carte scegliendo Calenda, un manager con un passato in varie aziende, a cominciare dalla Ferrari, lontanissimo da atteggiamenti e riti dei diplomatici. Nominato da Enrico Letta, Calenda è riuscito a restare al suo posto con l'arrivo di Renzi e a stringere un rapporto di grande stima con il presidente del consiglio. Negli ultimi due anni, il viceministro ha girato il mondo, spesso anticipando le missioni del premier, per allargare l'export italiano. Un inedito per Bruxelles dove, per tradizione, sono sempre mandati alla rappresentanza diplomatici con capacità di mediazione. Ma anche da qui passa per il leader dem la determinazione a cambiare l'Europa.

 

"Senza un'azione comune, una politica europea dell'immigrazione, Schengen non sopravviverà", ha detto il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker che attacca gli Stati inadempienti: "Alcuni governi sono veloci ad attaccare Bruxelles, ma si guardino allo specchio, anche loro sono Bruxelles".

"L'Italia, sempre più aperta e attrattiva per gli investimenti internazionali. Con grandi aziende globali che deciso di puntare sul nostro Paese. Come Cisco, i cui vertici ho incontrato questa mattina", scrive su Fb Matteo Renzi, sottolineando come questa sia "la risposta migliore a chi, forse impaurito da questo nuovo protagonismo italiano, preferirebbe averci più deboli e marginali, come purtroppo è spesso accaduto in passato. Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa". L'Italia è "più solida e più ambiziosa ma con tanto lavoro ancora da fare - questa settimana sarà decisiva per la trasformazione della Pubblica Amministrazione e per un altro passo avanti della Riforma istituzionale - ma anche con la consapevolezza che ce la stiamo mettendo tutta e che le grandi realtà internazionali, come oggi testimonia Cisco, tornano a scommettere su di noi". Lo scrive il premier.

Intanto a Bruxelles arriva Carlo Calenda al posto dell'ambasciatore Sannino.

Ieri nuovo affondo dell'Ue: 'A Roma manca un interlocutore'

"Oltre mezzo milione di posti di lavoro a tempo indeterminato in più nel 2015. INPS dimostra assurdità polemiche su Jobsact. #avantitutta", scrive su Twitter il presidente del consiglio Matteo Renzi.

 

Renzi incontra vertici Cisco, 100 mln in tre anni - Matteo Renzi ha incontrato questa mattina a Palazzo Chigi i vertici Cisco. E' quanto fa sapere lo stesso premier su Facebook, annunciando "una serie di investimenti strategici" da parte dell'azienda "qui da noi che valgono 100 milioni di euro per i prossimi tre anni". "E' il primo dei due giganti - dice Renzi - cui avevo accennato nella mia ultima Enews che guardano all'Italia come a un paese solido, che ha futuro e che, finalmente, favorisce chi vuole creare opportunità destinate a restare, a creare impresa, lavoro, innovazione. E' importante che questo avvenga sul fronte della digitalizzazione, della formazione, della creazione di start-up innovative, della ricerca. Ma anche della trasformazione digitale di settori di eccellenza della nostra economia come il manifatturiero e l'agroalimentare, entrambi simbolo del Made in Italy e della nostra qualità nel mondo".

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