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Pd: Tensione sulle primarie. Speranza: "No a partecipazione Ncd, è partito di centrodestra'

Pd: Tensione sulle primarie. Speranza: "No a partecipazione Ncd, è partito di centrodestra'

Sinistra Dem sulle barricate. Nuovo grattacapo per Renzi

27 novembre 2015, 12:30

Redazione ANSA

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Roberto Speranza al Pd in una recente foto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Speranza al Pd in una recente foto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Speranza al Pd in una recente foto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alta tensione nel Pd sulle primarie con la sinistra sulle barricate dopo l'annuncio che Ncd intende correre per la scelta del candidato del centrosinistra a Napoli. "Arriva l'annuncio - va all'attacco Roberto Speranza - che Ncd a Napoli parteciperà alle primarie Pd. Chi lo ha deciso? E che fine ha fatto la moratoria sulle primarie chiesta da Renzi? Basta giochi delle tre carte. Basta partito della Nazione, dobbiamo ricostruire il centrosinistra". 

Lupi (Ncd), non parteciperemo a primarie Pd a Napoli 

 

"Matteo Renzi ha chiesto a tutto il Pd una moratoria fino a gennaio sulle primarie per le prossime elezioni amministrative dopo un maldestro tentativo della sua segreteria di cambiare le regole contra personam. In questo momento nel Paese ci sono altre priorità. Sottoscrivo. Convintamente", dice Speranza, ex capogruppo Pd ed esponente di spicco della minoranza Dem. Speranza si dice contrario alla partecipazione di Ncd alle primarie per la scelta del candidato sindaco a Napoli. E sottolinea: "Noi siamo il Pd e dobbiamo ricostruire il centrosinistra. E il centrosinistra non si può ricostruire con una forza che si chiama Nuovo Centrodestra". A stretto giro la replica di Ncd con Maurizio Sacconi:

IL PUNTO

(di Michele Esposito) Dalla data delle primarie alla rosa dai candidati fino al nodo Antonio Bassolino, oggi più che mai deciso a scendere in campo nonostante sia di fatto inviso dai vertici del partito. All'ombra della moratoria fino a gennaio chiesta dal premier Matteo Renzi lunedì in Direzione, il rebus amministrative agita il Pd in un contesto nel quale l'esito di un ballottaggio con i 5 Stelle, almeno in un paio di città, resta ad alto rischio. Quelle dei Dem restano insomma acque tutt'altro che calme a cominciare dai rapporti tra le correnti: l'intervista di ieri di Marina Sereni a La Repubblica - intervista che l'esponente di Areadem fa sapere di essere stata 'rubata'- dove si parla del Pd come del "vero problema" per Renzi e si auspica che il premier "individui una squadra di fedelissimi per la segreteria", al Transatlantico non passa inosservata. Meglio che facciano un congresso tra renziani, osserva ironico un esponente della minoranza Pd laddove un bersaniano sottolinea come la sinistra voglia rispettare la moratoria sulle amministrative ma, "alla prossima intervista, diciamo anche noi quello che pensiamo". A parlare di Comunali è anche il capogruppo Ettore Rosato, che su Bassolino è netto. "Credo che oggi non ci sia lo spazio politico per ricandidarlo". Nessuna regola anti-ex sindaci, quindi, come confermano anche dal Nazareno, ma la volontà politica di un rinnovamento in pure stile renziano. Con il rischio di uno scontro aperto tra il Nazareno e Bassolino.

Non meno sereno il cielo su Roma, dove Ignazio Marino apre ad una sua ricandidatura al Campidoglio e dove i possibili papabili Dem che girano in queste ore - da Franco Gabrielli (che sarebbe il più gradito perché reputato come più 'adatto' a vincere) a Fabrizio Barca fino a Laura Boldrini - per ragioni diverse appaiono strade al momento non percorribili.

A Milano Giuseppe Sala esclude qualsiasi decisione in merito ad una sua discesa in campo fino a fine anno nelle stesse ore in cui Giuliano Pisapia, su una possibile candidatura unitaria della sua vice Francesca Balzani, non si nasconde: "è una persona rappresentativa". E a Milano tiene banco anche il dibattito sulla data delle primarie: indicate da Renzi per il 20 marzo ma già fissate, nel capoluogo lombardo e Napoli per il 7 febbraio e con forti resistenze, a livello locale, per un rinvio dell'appuntamento. Che quello delle amministrative sia un dossier divenuto prioritario lo prova anche l'incontro di ieri tra il renziano Luca Lotti e Giacomo Portas, leader de 'I moderati', che a Torino - dove Fassino a breve potrebbe sciogliere le riserve per la sua ricandidatura - viaggiano oltre il 10%. "A Torino possiamo vincere a patto che il Pd si renda conto che può farcela e ho chiesto che sia Lotti che Bersani intervengano all'apertura della mia campagna elettorale. L'unità è fondamentale", spiega Portas. Anche perché, la 5 Stelle Chiara Appendino, complice la discesa in campo di Airaudo per SI, rischia di creare più di un grattacapo ai Dem anche sotto la Mole.

 

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