Per papa Francesco, "c'è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l'umile servizio che dovrebbe caratterizzare l'autorità secondo l'insegnamento e l'esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso". "C'è invece compatibilità - ha detto il Pontefice nell'omelia della messa per la canonizzazione di quattro nuovi santi, tra cui i genitori di Santa Teresa di Lisieux - tra Gesù 'esperto nel patire' e la nostra sofferenza". "La sua gloria - ha aggiunto - non è quella dell'ambizione o della sete di dominio, ma è la gloria di amare gli uomini, assumere e condividere la loro debolezza e offrire loro la grazia che risana, accompagnare con tenerezza infinita il loro tribolato cammino".
"Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo - ricorda Francesco - per farsi vedere, di fronte a gente che cerca siano riconosciuti i propri meriti e i propri lavori, i discepoli sono chiamati a fare il contrario. Gesù "indica il servizio quale stile dell'autorità nella comunità cristiana. Chi serve gli altri ed è realmente senza prestigio esercita la vera autorità nella Chiesa. Gesù ci invita a cambiare mentalità e passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l'istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell'umiltà".
I QUATTRO NUOVI SANTI - I quattro muovi santi canonizzati oggi sono il cremonese Vincenzo Grossi (1845-1917), sacerdote diocesano, fondatore dell'Istituto delle Figlie dell'Oratorio; della suora spagnola Maria dell'Immacolata Concezione (1926-1998), superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce; dei coniugi francesi Ludovico Martin (1823-1894) e Maria Azelia Guerin (1831-1877), genitori di Santa Teresa di Lisieux. Concelebrano con il Papa - tutti con i paramenti bianchi - i cardinali, i vescovi e i sacerdoti presenti in questi giorni in Vaticano per il Sinodo sulla famiglia. Delegazioni sono giunte dalla Lombardia, con i vescovi di Cremona Dante Lafranconi e di Lodi Maurizio Malvestiti, dalla Francia con il vescovo di Bayeux-Lisieux Jean-Claude Boulanger e dalla Spagna con l'arcivescovo di Siviglia Juan Josè Asenjo Pelegrina.
Il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi è tra i partecipanti alla messa. Con il ministro Boschi è presente in piazza l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Daniele Mancini. La delegazione francese è invece guidata dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, responsabile anche per i Culti. Quella spagnola analogamente dal ministro dell'Interno Jorge Fernandez Diaz.
Durante l'Angelus il Pontefice ha parlato anche della violenza in Terra Santa e del Medio Oriente. Il Papa segue con "grande preoccupazione la situazione di forte tensione e di violenza" in Terra Santa. "In questo momento c'è bisogno di molto coraggio e molta forza d'animo per dire no all'odio e alla vendetta e compiere gesti di pace", ha detto auspicando "in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione".
"Nell'attuale contesto medio-orientale è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell'umanità", ha aggiunto il Papa nel suo appello pronunciato alla recita dell'Angelus in Piazza San Pietro, al termine della messa in cui ha canonizzato quattro nuovi santi.
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