Il Papa chiede ai vescovi italiani di non essere "timidi o irrilevanti nello sconfessare e sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata", che ha impoverito le persone, soprattutto i giovani e i più fragili. Lo ha detto aprendo i lavori della 68.ma assemblea generale della Cei.
"La sensibilità ecclesiale - ha argomentato papa Bergoglio - comporta anche di non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi. Sensibilità ecclesiale - ha aggiunto - che, come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l'identità e la dignità umana".
Difendete popolo da colonizzazioni ideologiche
Il Papa chiede ai vescovi italiani di difendere il "popolo" "dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l'identità e la dignità umana". Lo ha detto aprendo la 68.ma assemblea generale della Cei, chiarendo cosa intende per "sensibilità ecclesiale" e subito dopo aver chiesto di non essere "timidi e irrilevanti" nella denuncia della "corruzione pubblica e privata".
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