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Ddl scuola: pronto pacchetto emendamenti Pd

Da presidi ad assunzioni, tutti i "ritocchi" della riforma

E' pronto il pacchetto di emendamenti del Partito democratico al ddl Buona scuola per il quale restano fermi i tempi già noti (19 maggio in Aula, poi Senato, approvazione entro metà giugno). Le modifiche sono frutto del lavoro svolto in commissione Cultura ma anche del confronto tra il Pd e le molte voci del mondo dell'istruzione, dalle associazioni di genitori, insegnanti e studenti ai sindacati. I decreti attuativi del provvedimento definiranno ulteriori dettagli.

Ecco i principali "ritocchi":

ASSUNZIONI - Verrà chiarito che saranno assunti tutti i precari delle graduatorie a esaurimento che si chiuderanno per svuotamento. Resteranno soltanto 23.000 docenti della scuola d'infanzia che verranno assunti in un secondo tempo, quando diventerà legge la riforma del percorso scolastico 0-6 anni (una delle materie oggetto di delega).

CONTRATTI LAVORO A TEMPO DETERMINATO - Viene stabilito che la norma che pone il limite temporale di 36 mesi come durata massima per i rapporti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico non avrà valore retroattivo.

CONCORSO - riguarderà 60.000 abilitati. Il successivo regolamento del concorso valorizzerà titoli di studio e servizio svolto (in questo modo si va incontro alle istanze di coloro che hanno frequentato Tfa, Pas, Siss ecc...).

DIRIGENTI SCOLASTICI - "Lungi da noi l'idea di un preside-sceriffo, ma occorre che, come in qualsiasi altro comparto statale - ha spiegato Francesca Puglisi - un responsabile per la rendicontazione degli esiti della scuola".
    E' già stato approvato un emendamento in base al quale il preside da gli indirizzi per il piano dell'offerta formativa triennale, il collegio dei docenti lo elabora e il consiglio d'istituto lo approva.

ALBI TERRITORIALI - Si sta mettendo a punto un emendamento per chiarire l'obiettivo degli Albi che avranno una dimensione sub-provinciale e accoglieranno persone tutte assunte a tempo indeterminato. Gli insegnanti verranno scelti dal preside sulla base del curriculum ma potranno essere gli stessi docenti a inviare una domanda alla scuola nella quale vorrebbero insegnare.

PREMIALITA' - Per quanto riguarda i 200 milioni di premialità distribuiti agli insegnanti, la scelta viene affidata al preside, ma il dirigente scolastico sarà affiancato da un Comitato di valutazione di cui faranno parte due insegnanti, rappresentanti dei genitori e degli studenti. La premialità potrà essere utilizzata anche per "trattenere" gli insegnanti ritenuti validi nella scuola in cui già lavorano.

PRESIDI VALUTATI OGNI 3 ANNI - I dirigenti scolastici verranno valutati ogni 3 anni da un Comitato di valutazione (istituito presso gli uffici scolastici regionali). Ispettori del ministero (corpo che verrà rafforzato) visiteranno le scuole per verificare il loro funzionamento. Sui risultati si giocherà la quota premiale dello stipendio.

DIRITTO ALLO STUDIO - La norma verrà meglio dettagliata nei principi direttivi che affidano la delega al Governo.

5 PER MILLE - E' già previsto un Fondo di perequazione statale: la percentuale attualmente del 10% sarà portata al 20%.

DELEGHE - E' stata stralciata dal testo la delega sulla riforma degli organi collegiali per la quale verrà avviato un percorso di lavoro con le associazioni del mondo della scuola.
    Eliminate anche le deleghe sull'autonomia scolastica, sulla scuola digitale e sugli Its (sarà inserito direttamente nel ddl ciò che si vuol fare per rilanciare questo segmento dell'istruzione). Via anche la delega riferita alle modalità di assunzione, formazione e valutazione del dirigente scolastico che sarà meglio normata nel ddl.

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