Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Politica
  1. ANSA.it
  2. Politica
  3. Italicum, la sfida di Renzi: 'Non possono fermare cambiamento'

Italicum, la sfida di Renzi: 'Non possono fermare cambiamento'

Riforma in Aula. Tensione su fiducia

Matteo Renzi sfida le opposizioni e il proprio partito nel giorno in cui l'Italicum approda in Aula. E in una lettera aperta ai circoli Dem invita alla responsabilità e avverte: sulla riforma "è in ballo la dignità del Pd". "Possono mandarci a casa - dice - ma non fermare il cambiamento". Lo scontro finale sull'Italicum va - dunque - 'ufficialmente' in scena. Aula, comunque, semi-vuota, per la discussione generale e 'solo' in 20 gli iscritti a parlare in questa prima fase di esame del provvedimento. Forza Italia conferma che in Aula, sull'Italicum, presenterà tre questioni di pregiudizialità, una di costituzionalità, una di merito e una richiesta di sospensiva della legge elettorale. Sulle prime due questioni FI chiederà voto segreto. 

"Sulle pregiudiziali mi pare che non ci sia la volontà di ricorrere alla fiducia domani". Lo afferma il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, a margine di un seminario organizzato dai Dem per i 10 anni delle primarie.

"Dignità è un concetto profondo ed è offensivo usarlo a fini di polemica interna. Nessuno può dire che chi esprime un'opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd": è quanto si legge in un documento di Sinistra Dem, la componente di Gianni Cuperlo, in cui si afferma che "una mediazione è ancora possibile". "In quella lettera - prosegue il documento - il segretario sostiene che chiunque avanza una proposta di miglioramento dell'Italicum vuole azzerare le riforme e colpire il cambiamento. Ma questo è falso. Noi vogliamo le riforme e vogliamo quel cambiamento che proprio certe sordità in questo passaggio rischiano di mettere in crisi. Abbiamo mostrato coi fatti che l'unità del Pd la pratichiamo", come si è visto in precedenti passaggi parlamentari. "Ma oltre ai diritti - si legge ancora - esistono dei doveri di coerenza quando in gioco entrano principi che riguardano la qualità della democrazia. Per parte nostra vogliamo unire e cambiare nel verso giusto". Sinistra Dem afferma poi che "colpisce la sottovalutazione del danno che deriverebbe al governo e al Pd da una rottura. E' ancora possibile correggere l'equilibrio del sistema - insiste il documento - che nascerà dalla doppia riforma (della Costituzione e della legge elettorale). Ad esempio rivedendo composizione e funzioni del Senato, scegliendo la via di una vera Camera delle Regioni. Questo implicherebbe anche una revisione dei contrappesi necessari a fronte di una legge elettorale che cambia la forma di governo nella direzione di un premierato forte". "Senza queste e altre correzioni - prosegue il documento - lo spostamento del potere legislativo dal Parlamento al Governo è destinato a produrre uno squilibrio. Naturalmente si dovrebbe garantire una coincidenza dei tempi tra l'entrata in vigore della nuova legge elettorale e il completamento della riforma costituzionale. Sono proposte ragionevoli. Una mediazione è ancora possibile, ma servono volontà, coraggio e parole scolpite". 

GUARDA LA DIRETTA

Possono mandarci a casa, non fermare il cambiamento - "Possono mandare a casa il governo se proprio vogliono, ma non possono fermare l'urgenza del cambiamento che il Pd di oggi rappresenta". Così Matteo Renzi ai responsabili di circolo Pd, parlando delle divisioni interne al partito sulla legge elettorale. "La legge elettorale che domani va in Aula alla Camera diventa decisiva. Non solo perché è una legge seria, in linea con le precedenti proposte del nostro partito. Ma anche perché non approvarla adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura. E significherebbe dire che il Pd non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento". "Questa legge - aggiunge - l'abbiamo cambiata tre volte per ascoltare tutti, per ascoltarci tutti. Ma a un certo punto bisogna decidere"

In ballo la dignità del Pd - "Se questa legge elettorale non passa è l'idea stessa di Partito Democratico come motore del cambiamento dell'Italia che viene meno". Lo scrive Matteo Renzi in una lettera ai coordinatori di circolo Pd. "Nel voto di queste ore c'è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito", sottolinea. "Davvero è dittatura quella di chi chiede di rispettare il volere della stragrande maggioranza dei nostri iscritti, dei nostri parlamentari, del nostro gruppo dirigente?". "La prima regola della democrazia è rispettare, tutti insieme, la regola del consenso interno. Quando ho perso le primarie, ho riconosciuto che la linea politica doveva darla chi aveva vinto. Adesso non chiedo semplicemente lealtà; chiedo rispetto per una intera comunità che si è espressa più volte, a tutti i livelli". "Possiamo restituire speranza e orgoglio all'Italia. Ma non possiamo fare melina. Non possiamo puntare a star qui solo per conservare la poltrona: siamo al governo per servire l'Italia, cambiandola. Non ci abitueremo mai alla palude di chi vorrebbe rinviare, rinviare, rinviare".

E' dunque scontro che vede ai ferri corti la maggioranza di governo e tutto l'arco delle opposizioni e che continua a creare tensione anche nel Pd, dove l'eventualità di una fiducia sul testo - è l'avvertimento della minoranza Dem - rischia di acuire il logoramento interno al partito. E a dirlo è stato ieri Roberto Speranza, che dopo un lungo silenzio conferma il suo addio all'incarico di capogruppo e affonda: "la fiducia sarebbe una violenza vera e propria al Parlamento italiano".

Boschi, disponibili a modifiche su riforme - "Nel percorso che tiene insieme legge elettorale e riforma costituzionale, il governo è disponibile a un approfondimento su eventuali modifiche della riforma costituzionale. Ma non puo' essere un baratto, non c'è un contraccambio, ma un approfondimento della riforma costituzionale che porti a modifiche in Senato". 

"E' una legge elettorale che fa una scelta di mediazione che magari non accontenta ne' chi avrebbe voluto le preferenze ne'chi voleva i collegi uninominali, ma è un buon punto di compromesso", ha detto il ministro Boschi nella replica alla discussione generale sull'Italicum alla CAmera. "Il premio - ha affermato - viene assegnato alla lista vincente, o anche a una coalizione ma essa sin dalla nascita ha chiaramente un capo della coalizione e un programma. La stessa commissione di esperti del governo Letta disse che occorreva disincentivare meccanismi che creavano coalizione non omogenee".

 

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie