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Intercettazioni: Gratteri, stop a trascrizioni nei provvedimenti

Intercettazioni: Gratteri, stop a trascrizioni nei provvedimenti

Presidente commissione per revisione della normativa Antimafia risponde così alle polemiche per la diffusione sulla stampa

03 aprile 2015, 10:48

Redazione ANSA

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Nicola Gratteri in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola Gratteri in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nicola Gratteri in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Previsione del reato di "Pubblicazione arbitraria di intercettazioni", e mai più trascrizioni integrali, siano esse telefoniche, video o epistolari, nei provvedimenti dell'autorità giudiziaria se non nelle sentenze o a meno che "la riproduzione testuale non sia rilevante a fini di prova". Sono questi - ha appreso l'ANSA - alcuni dei passi proposti da Nicola Gratteri, a capo della Commissione per la revisione della normativa antimafia, ma che, nel caso delle intercettazioni riguardano anche altri reati. Misure che rientrano in un gruppo di disposizioni, spiega lo stesso Gratteri nella proposta, "volto ad apprestare un insieme di garanzie volte a colmare delle macroscopiche lacune che sono emerse nella prassi in un'ottica di 'effettività' tanto del diritto di difesa, quanto di quello alla riservatezza delle comunicazioni".

E' in questa direzione che si inserisce "l'inedito divieto" - come lo chiama lo stesso procuratore aggiunto di Reggio Calabria - all'autorità giudiziaria a inserire integralmente i testi delle intercettazioni. Disposizione che mira, nelle intenzione del proponente, "a una tutela rafforzata del diritto di privacy, eliminando il fenomeno negativo della divulgazione, proprio tramite gli atti dell'autorità giudiziaria, del contenuto di informazioni che esulano l'accertamento processuale". L'obiettivo perseguito da Gratteri è quello di porre "un deciso e serio sbarramento alla possibilità che la lesione alla sfera riservata degli intercettati possa trovare la sua origine nell'attività di impiego procedimentale o processuale dei risultati delle intercettazioni".

Una risposta, dunque, alle tante polemiche che ciclicamente scoppiano all'indomani della pubblicazione delle trascrizioni sugli organi di stampa, magari di persone estranee alle indagini. L'ultimo caso è quello di Massimo D'Alema e l'inchiesta di Ischia. A tutela della difesa, Gratteri prevede il diritto per gli avvocati di ottenere copia dei risultati delle intercettazioni e dei verbali delle operazioni, anche se non sono stati ancora depositati, appena sia stata notificata o eseguita un'ordinanza che dispone una misura cautelare personale. La commissione prevede l'inserimento nell'articolato di due nuovi mezzi di ricerca della prova "perfettamente funzionali alle esigenze di efficienza delle indagini", le intercettazioni epistolari e le intercettazioni in video. Ma tra le norme che andranno al vaglio del Governo, Gratteri ha inserito anche la previsione che siano disposte quando sussistono "indizi di reato" e l'intercettazione "è necessaria per lo svolgimento delle indagini". Un passaggio per superare il regime speciale che contraddistingue i reati di criminalità organizzata". Anche perché, scrive Gratteri, "la ricerca della prova non richiede mezzi diversificati a seconda del tipo di reato cui si riferiscono le indagini".

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