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Dl terrorismo: Alfano, ridicoli questi difensori della privacy

Dl terrorismo: Alfano, ridicoli questi difensori della privacy

'Da sempre invece favorevoli alle intercettazioni a go-go'

ROMA, 30 marzo 2015, 10:57

Redazione ANSA

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Angelino Alfano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Angelino Alfano - RIPRODUZIONE RISERVATA
Angelino Alfano - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Noi consideriamo la privacy un diritto fondamentale, ma mi fa ridere che chi ha sempre detto di no alla difesa della privacy ed è stato favorevole alle intercettazioni a go-go, gossippare e irrilevanti, oggi che c'è da combattere il terrorismo si svegliano difensori della privacy". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato al programma Mattino 5, in riferimento alle polemiche sull'emendamento, poi ritirato, al decreto antiterrorismo. 

"La norma proposta nell'emendamento - ha ricordato Alfano - prevedeva le intercettazioni sempre sotto l'autorizzazione della magistratura e per un determinato tipo di reati e noi siamo disponibili a restringere il campo solo alle fattispecie terroristiche". "La sfida contro il terrorismo - ha sottolineato il ministro - non ammette vantaggi per i terroristi. Si decidano i tutori della privacy se loro ritengono che per contrastare un reato che ha cinque anni di pena va bene origliare e pubblicare tutto sui giornali, mentre sono contrari a far visionare le e-mail di chi è a rischio terrorismo".

Intercettazioni, multare chi pubblica le irrilevanti - "Occorre intercettare per scoprire il reato non il peccato e la nostra idea é di sanzionare molto severamente chi pubblica intercettazioni irrilevanti per l'inchiesta, con multe che disincentivino questo costume". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Il ministro ha così ribadito l'intenzione di intervenire sulla normativa delle intercettazioni. "Noi - ha sottolineato - siamo contrari all'idea che ciò che non è rilevante per l'inchiesta debba finire sui giornali quando riguarda non indagati. Quello di Lupi - ha aggiunto - è solo l'ultimo caso. Tantissime persone sono state rovinate dal punto di vista dell'immagine su questioni che riguardavano la loro vita privata". "Il problema - ha proseguito Alfano - è la separazione tra alcuni pm e alcuni giornalisti. Quanti processi sono stati fatti e quante condanne per divulgazione del segreto istruttorio? Un'idea potrebbe essere quella di un'udienza filtro, in cui si decide di togliere le intercettazioni irrilevanti".
   

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