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Italicum: Presidente Consulta boccia esame preventivo Corte della legge elettorale

Relazione sull'attività annuale del presidente. Presenti Mattarella e Boldrini. Appello per completare composizione giudici

Bocciatura da parte del presidente della Corte Costiuzionale della previsione, contenuta nel ddl sdi rifoma costituzionale appena approvata alla Camera, che la Consulta dia un giudizio preventivo sull'Italicum. Proposta inserita nelle norme transitorie su richiesta, in particolare, della minoranza Dem.

Nella sua relazione sull'attività annuale il presidente, Alessandro Criscuolo ha anche fatto un appello perchè il Parlamento colmi presto i due posti vacanti dei giudici della Consulta.

Inopportuna ipotesi controllo preventivo Italicum  - L'ipotesi di "un controllo preventivo della legge elettorale in qualche modo, dal mio punto di vista, tradisce il ruolo della Corte e può essere una forma non opportuna". "Stiamo parlando di una legge che non è ancora entrata in vigore", ha premesso Criscuolo sottolineando che "non è opportuno" anticipare possibili scenari. Ma un controllo preventivo, "ancorché circoscritto alla sola legge elettorale meriterebbe un'ulteriore fase di riflessione che non mi risulta ci sia stata", ha aggiunto Criscuolo a cui è stato chiesto se il vaglio preventivo non sposti su un piano troppo politico l'attività della corte. La riforma della legge elettorale per come finora tratteggiata "affida alla Corte un ruolo che non le spetta e la consulenza preventiva può essere una formula non opportuna", ha concluso Criscuolo.

Corte garante di diritti inviolabili - "Nella sua attività - sottrolinea il presidente - la Corte costituzionale garantisce "l'effettività della tutela dei diritti, e specialmente dei diritti inviolabili" ed "effettua un ponderato bilanciamento dei valori coinvolti" nelle normative che esamina. Il carattere sistematico della Costituzione - ha sottolineato il presidente della Consulta - impone che il giudizio sia condotto alla luce dell'intero complesso dei valori costituzionali, non esaurendosi in un esame norma per norma. Il che, nel linguaggio della Corte, si traduce nel giudizio di bilanciamento di valori contrapposti". "La Corte costituzionale attraverso i suoi provvedimenti da un lato garantisce l'osservanza dei principi costituzionali, anche al cospetto di una maggioranza parlamentare che si esprime diversamente, dall'altro, non incide sulle scelte del legislatore operate alla luce di valutazioni politiche di opportunità" ha detto inoltre Criscuolo nel corso del suo intervento.

Nel 2014 prese 286 decisioni. Auspicio riforma Titolo V  -  Nel 2014 il numero complessivo delle decisioni della Corte costituzionale è stato di 286. Sono i dati forniti dal presidente della Consulta Alessandro Criscuolo che ha anche rilevato una diminuzione pari al 38,92% rispetto al 2013 del numero dei ricorsi in via principale. Un dato in controtendenza rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti, "rivelatore della attenuata conflittualità tra Stato e Regioni. La conflittualità tra Stato e Regioni si è attenuata ma "tale dato non fa venir meno l'auspicio di una riforma del titolo V della Costituzione ispirata a canoni di semplificazione e chiarezza".

Completare componenti Corte - La Corte costituzionale è un organo collegiale e "la diversa composizione dei giudici connota, ancor di più, la collegialità delle decisioni". Lo ha detto il presidente della Consulta Alessandro Criscuolo nella sua relazione sull'attività annuale della Corte, auspicando che "la Corte possa sempre operare al completo dei suoi componenti". Al momento mancano all'appello due giudici. Il Parlamento in seduta comune si riunirà giovedì prossimo per la loro elezione.

Divorzio 'imposto' inadeguato - Secondo la Corte Costituzionale "il 'divorzio imposto' realizza un inadeguato bilanciamento tra l'interesse dello Stato a mantenere fermo il modello eterosessuale del matrimonio e i contrapposti diritti maturati dai due coniugi nel contesto della precedente vita di coppia".Lo ha detto il presidente della Corte Costizionale, Alessandro Criscuolo, che nel corso della relazione annuale, ricordando l'attività della Corte, ha citato una sentenza con cui la Consulta ha accolto il ricorso di una coppia che si era vista automaticamente sciolti gli effetti civili del matrimonio perché uno dei due coniugi aveva cambiato sesso.

Mattarella e Boldrini a relazione - Ritorno nel palazzo della Consulta da Capo dello Stato per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente questa mattina alla relazione annuale del presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo. Mattarella, infatti, prima di essere eletto presidente della Repubblica, è stato per quattro anni giudice costituzionale. Arrivato a piedi dal Quirinale, Mattarella siede in prima fila nel Salone del Belevedere. Accanto a lui la presidente della Camera Laura Boldrini. Ad ascoltare la relazione di Criscuolo, tra gli altri, anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio.

 

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