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Rai, bufera sul consigliere di amministrazione Verro per fax a Berlusconi

Su Fatto lettera del 2010 per fermare programmi nemici, lui nega

 Bufera sul consigliere di amministrazione Rai, Antonio Verro, per una lettera che avrebbe inviato nel 2010 all'allora premier Silvio Berlusconi. Scopo della missiva: mettere paletti a programmi antigovernativi, nominare direttori amici e controllare dirigenti nemici. A pubblicarla Il Fatto Quotidiano, che in un'intervista riporta anche la smentita del diretto interessato. Il presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico, chiede di fare chiarezza, mentre diversi parlamentari del Pd invocano le dimissioni dell'ex senatore di Forza Italia. Gli azzurri difendono l'amministratore di Viale Mazzini, da sempre vicino a Berlusconi, e insieme accusano il quotidiano diretto da Marco Travaglio: "è la macchina del fango". Alla lettera, inviata via fax, sono allegate otto schede di trasmissioni definite "fortemente connotate da teoremi pregiudizialmente antigovernativi": Annozero, Parla con me, Che tempo che fa, In mezz'ora, Report, Ballarò, Lineanotte e Glob.
    Alcune di queste furono poi effettivamente chiuse, a partire dal talk di Michele Santoro, approdato poi a La7. Di "Editto bulgaro bis", parla Il Fatto Quotidiano, ricordando l'allontanamento di Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e Santoro. Nella missiva si propone di "mettere paletti relativi a composizione del pubblico", di creare "strettoie organizzative" e di scegliere "ospiti politici (e non) delle suindicate trasmissioni, tramite i direttori di rete". "E' di fondamentale importanza - prosegue la lettera - procedere il prima possibile alla nomina di Susanna Petruni a direttore di Raidue e verificare che il direttore generale si determini a un puntuale controllo sul direttore di Raitre". Verro smentisce il contenuto della lettera datata Roma, 25 agosto 2010: "E in agosto lei pensa potessi essere a Roma?", replica. E ancora: "Impossibile che abbia potuto scrivere questo. Indicare il nome della Petruni poi! Smentisco al 100 per cento. No: al 102 per cento". Verro ipotizza anche che sia in atto una manovra legata al piano news che il dg si appresta a portare al cda del 26 febbraio: "Sono l'unico consigliere che si oppone alla riforma di Gubitosi. Fare uscire proprio adesso questa missiva significa una cosa sola: tentare di mettermi in difficoltà alla vigilia di un decisivo consiglio nel quale la riforma dev'essere votata".
    Parla di "ennesimo esempio di macchina del fango ad orologeria e basata sul nulla" Il Mattinale, organo dei deputati di Forza Italia. "Abbiamo pubblicato un documento che parla da sé. Ciascuno può leggerlo e valutare da dove arriva il fango", replica Travaglio. L'Usigrai invita a "fare chiarezza sulla lettera", sottolineando comunque "la assoluta urgenza di tagliare il cordone tra Rai e partiti". Invocano una riforma anche M5S e Pd, ma sono i dem in particolare a spingere per le dimissioni del consigliere. "Credo che, per molto meno, chiunque altro si sarebbe dimesso", afferma Vinicio Peluffo. "La migliore risposta - sostiene Michele Anzaldi - sarebbe proporre a Santoro il rientro in Rai". 
   

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