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Governo Renzi e Nazareno, bilancio di un anno

Governo Renzi e Nazareno, bilancio di un anno

Rispettate le promesse su Irap e bonus di 80 euro domani in Cdm riforma scuola e banda larga

02 marzo 2015, 14:52

Alessandra Chini

ANSACheck

Il giuramento del governo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giuramento del governo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giuramento del governo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'elezione a 'botta sicura' e a grande maggioranza di Sergio Mattarella al Quirinale è solo uno dei 'colpi' che Matteo Renzi è riuscito a portare a casa in dodici mesi al governo dal giuramento il 22 febbraio 2014. Un anno nel quale, tra scommesse mantenute e non, è stato in grado di ottenere diversi, anche se non tutti, degli obiettivi stabiliti.

Subito dopo aver ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano, ancor prima di sciogliere la riserva, Renzi ha annunciato di voler impiegare i primi mesi di governo con "un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali a febbraio e nei mesi successivi: a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco".

Promesse allargate e ribadite nella sua prima conferenza stampa da capo del governo, il 12 marzo, rimasta alle cronache anche per il grande sfoggio di slides e tweet (#lavoltabuona) e un linguaggio che è stato da alcuni definito da presentatore tv. E la cui contabilità è tenuta da un sito ad hoc del governo (PASSO DOPO PASSO)

In quella conferenza annunciò, tra l'altro, la riforma del Senato ("o lo facciamo o la smetto con la politica") e della legge elettorale, il taglio delle auto blu, la restituzione dei debiti della p.a., 3,5miliardi per le scuole e ancora, il taglio del cuneo fiscale e il bonus di 1000 euro all'anno per i redditi sotto i 1500 euro al mese.

E se si dibatte ancora sulla riforma fiscale, Renzi può certamente vantare tra i suoi risultati il jobs act e il bonus di 80 euro. Ma anche vittorie più prettamente politiche sia sul fronte interno come l'elezione di Mattarella, sia su quello europeo come la nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc o il documento sulla flessibilità della Commissione Ue.

Ecco, in pillole, il bilancio di un anno di governo:

Modifica del Senato e legge elettorale - Il primo obiettivo annunciato del suo mandato. Matteo Renzi è riuscito nella missione di far approvare al Senato l'Italicum prima dell'elezione del nuovo capo dello Stato, ma la modifica del sistema elettorale deve ancora passare le forche caudine di Montecitorio (dove i numeri sono, però, meno proibitivi per la maggioranza). Il governo conta di approvare la riforma entro aprile. Via libera anche alle riforme costituzionali alla Camera ma, dopo la rottura del Patto del Nazareno la maggioranza le ha approvate in sostanza da sola con le opposizioni che hanno scelto l'Aventino. Il testo deve ora tornare al Senato e saranno comunque necessarie, come da Costituzione, quattro letture a distanza di tre mesi.

Jobs act - Dopo il via libera alla legge delega il Consiglio dei ministri ha dato l'ok definitivo ai primi due decreti attuativi del jobs act che cancellano l'articolo 18 per i nuovi assunti prevedendo i contratti a tutele crescenti. Altri due decreti attuativi attendono il parere del Parlamento. Secondo gli ultimi dati Istat, tra l'altro, il tasso di disoccupazione in dicembre è risultato in forte calo con 93mila occupati in più in un mese. Renzi ha commentato: "E' solo l'inizio". Non esistono ancora dati statistici sugli effetti del jobs act ma la Cgia di Mestre con la periodica indagine sulle previsioni occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi riferita al primo trimestre di quest'anno, ha notato che il saldo occupazionale in Italia dovrebbe essere pari a +8.390 unità. "Sono dati - sottolinea il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi - che non hanno rigore statistico. Ma essendo il risultato di un'indagine telefonica su un campione qualificato di titolari d'azienda, ci consente di testare lo stato d'animo delle imprese che, a quanto pare, sembra meno negativo di qualche mese fa". Resta da risolvere, nonostante diversi interventi 'tampone' il nodo degli esodati. La Rete deglie esodati ha scritto al premier sottolineando che il problema riguarda ancora quasi  50mila persone chidendone la salvaguardia.

Bonus 80 euro e bonus bebè e taglio Irap - Approvato nel giugno 2014, con la legge di stabilità il bonus di 80 euro per i dipendenti che guadagnano fino a 26mila euro l'anno è stato reso strutturale. Nello stesso provvedimento è contenuto anche il taglio del 10% dell'Irap (altra promessa fatta da Renzi nella famosa conferenza stampa del 12 marzo). Nella legge di stabilità 2015 è previsto un bonus bebè per le neo-mamme e Renzi inserisce anche il taglio del cuneo fiscale prevedendo la deducibilita' integrale del costo del lavoro dalla base imponibile Irap.

Restituzione debiti p.a. e riforma pubblica amministrazione - Con un impegno preso da Bruno Vespa a 'Porta a Porta' Matteo Renzi promette la restituzione dell'intero ammontare dei debiti dello Stato alla p.a. Si tratta di 60 miliardi. Ma, secondo lo stesso dato del counter del Ministero dell'Economia (fermo, però a fine ottobre) siamo a metà: 32,5 miliardi. Nell'estate 2014 è stata approvata la 'riforma Madia' della p.a. ma il premier Renzi nella conferenza stampa di fine anno ha annunciato che il governo tornerà a intervenire in quel settore con un provvedimento contro i "fannulloni". "Io penso - ha detto Renzi - che il sistema del pubblico impiego vada cambiato e non necessariamente per applicare ciò che abbiamo fatto per il privato. Questo argomento lo vedremo verso febbraio-marzo". "Se noi abbiamo deciso - ha spiegato - di non mettere lo scarso rendimento nel privato, questo non vuol dire che non lo si possa mettere nel pubblico impiego. E visto che si entra per concorso, si può immaginare che i giudici abbiano un ruolo maggiore. Io sono un sistema per cui nel pubblico impiego chi sbaglia paga".

Fisco - La delega fiscale è in attesa di approvazione (Renzi aveva parlato di riforma fiscale nel maggio scorso) e pesa sul provvedimento (che tornerà in Consiglio dei ministri il 20 febbraio) la vicenda della soglia del 3% del reddito imponibile sotto la quale non scatta la sanzione penale anche in caso di frode fiscale e della quale secondo alcune interpretazioni avrebbe potuto avvalersi Silvio Berlusconi. Un nodo che, però, potrebbe non essere sciolto al prossimo Cdm che verdrà, invece, l'esame di un ddl sulle nuove misure per la concorrenza.

Asta delle auto blu con polemica - Tra i punti della spending review del governo anche la vendita, all'asta su Ebay, di un pacchetto di 170 auto blu. Ma sulla vicenda va registrata una polemica targata M5s. I deputati del movimento denunciano, infatti, in una interrogazione, che il Governo "ne compra altre 210 in deroga alle disposizioni del governo Monti». I grillini citano un bando sul "sito web della Consip il bando, scaduto lo scorso 27 febbraio, con una base d'asta di 23 milioni e 305 mila euro per l'acquisto di 210 cosiddette "auto blu"".

Spending review - Il processo di revisione della spesa pubblica resta al palo dopo l'addio con polemiche del commissario, nominato dal governo Letta, Carlo Cottarelli. Una prima tranche di interventi tra gli 8 e 14 miliardi è stata portata a termine ma - ha ammonito lo stesso Cottarelli lasciando: ''Il processo non e' ancora terminato ed esistono grossi ostacoli sulla strada della revisione della spesa".

Semestre Ue e flessibilità, Mogherini è Lady Pesc - Un semestre europeo che da più parti è stato definito senza troppe luci nè ombre ma nel quale Renzi ha posto le basi per il documento approvato dalla nuova Commissione europea guidata da Jean Claude Juncker in cui, pur senza modificarle, si dà un’interpretazione più flessibile delle regole del Patto di stabilità e crescita. Tra le vittorie ascrivibili a Renzi in Europa va poi citata la nomina dell'ex ministro degli Esteri, Federica Mogherini, a capo della politica estera europea come Lady Pesc e il cosiddetto “piano Juncker” per la crescita da 315 miliardi di euro, anche se diversi critici puntano il dito contro la scarsità delle risorse ‘fresche’ messe in campo dell’Europa per rilanciare gli investimenti.

I due Marò - Resta ancora aperta la vicenda dei due fucilieri della marina accusati dell'uccisione di un pescatore in India. Per motivi di salute Massimiliano Latorre è tornato a casa ma non c'è stato ancora il via libera al rimpatrio da parte di Nuova Delhi del suo collega Salvatore Girone.

Scuola ed edilizia scolastica - Tra le priorità di Matteo Renzi che ha per questo avviato anche un tour (La buona scuola) per l'Italia. La riforma della scuola dovrebbe arrivare al prossimo consiglio dei ministri con un decreto e una legge delega. Il premier promette che ci sarà e sarà in vigore dal primo settembre, dovrebbe prevedere, tra l'altro, la possibilità di devolvere il 5 per mille alle scuole. Obiettivi dichiarati della riforma da parte del premier la meritocrazia e lo stop alle 'classi-pollaio'. Sono stati, nel frattempo, stanziati 3,5 miliardi per l'edilizia scolastica. E nel 2015 è stato annunciato un piano di messa in sicurezza da tremila cantieri.

Temi etici - Si lavora al Senato su un disegno di legge sulle unioni civili che di fatto (secondo quanto previsto anche dal programma delle primarie del premier) riprende il modello in vigore in Germania dal 2001 - "Eingetragene Lebensgemeinschaft". Un riconoscimento simile al matrimonio che vieta, però, l'adozione di bambini fuori dalla coppia. Si tratta d'altra parte di un terreno molto complicato data anche l'alleanza di governo con i cattolici di Ncd. Renzi è comunque intenzionato ad accelerare in Parlamento e la prossima settimana ci sarà una prima prova del nove allo scadere del termine per gli emendamenti in commissione al Senato. In commissione alla Camera è invece fermo, ma potrebbe esserci anche qui una accelerazione, un testo che prevede, per quanto riguarda la cittadinanza il cosiddetto ius soli temperato. Ovvero la cittadinanza ai bimbi stranieri nati in Italia dopo un primo ciclo scolastico. "E' ora che gli auspici si trasformino in legge", ha detto in proposito di recente il premier.

Giustizia - Annunciata ma non ancora varata la riforma della giustizia. Il ministro Andrea Orlando ha parlato di recente della necessità di "varare e poi attuare la delega per il riordino del processo civile". Un progetto al quale sta lavorando una commissione presieduta dal presidente di Cassazione, Giuseppe Maria Berruti. Il ministro ha di recente presentato anche un piano straordinario per lo smaltimenti dell'arretrato con l'obiettivo di ridurre la durata delle cause. E' stata trovata l'intesa in maggioranza, invece, sul ddl anti-corruzione.

Rai - Entro marzo il premier ha annunciato una riforma della governance della Rai. l governo lavora a un testo articolato su più fronti: la revisione delle norme sulla governance, con la creazione di un vero amministratore delegato, un cda ridotto, forse a cinque membri, nominato in base a criteri che lascino la titolarità al Parlamento, ma prevedano meccanismi per garantire indipendenza dai partiti; la riforma del canone, per ridurre l'evasione; l'anticipo del rinnovo della convenzione, in scadenza nel 2016. Intanto in Cdm va il piano del governo per la banda larga.

Giudici Corte Costituzionale - E' di certo una sconfitta politica (forse più del Renzi leader del Pd che premier) il fatto che il Parlamento da mesi non riesca a eleggere i giudici che devono completare la composizione della Consulta. Dopo mesi di empasse - durante i quali sono stati "bruciati" illustri candidati, a cominciare da Luciano Violante, Antonio Catricalà, Donato Bruno e Ignazio Caramazza - soltanto il 6 novembre scorso, il Parlamento riunito in seduta comune è riuscito a sostituire uno dei due giudici mancanti, con l'elezione di una donna, Silvana Sciarra. Ora ne mancano due all'appello se si conta quello che dovrà andare a sostituire il neopresidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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