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Femen a San Pietro, attivista libera ma bandita dal Vaticano

Il blitz il giorno di Natale in piazza San Pietro. L'ucraina aveva "preso" il Bambinello

Il Promotore di Giustizia vaticano "ha disposto la remissione in libertà" per l'attivista delle Femen Iana Azhdanova dopo aver convalidato l'arresto ma le ha intimato "il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella basilica e negli altri luoghi extraterritoriali". Lo riferisce padre Federico Lombardi.

L'attivista delle Femen nel giorno di Natale aveva profanato il presepe in piazza San Pietro (LE FOTO DEL BLITZ) ed era stata arrestata dalla Gendarmeria vaticana. "Il Promotore di Giustizia - riferisce il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi - ha incontrato questa mattina la signora Iana Azhdanova. Ha convalidato l'arresto eseguito dalla Gendarmeria nel giorno di Natale per i reati che le erano stati contestati. Ha disposto la remissione in libertà, intimando il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella Basilica e negli altri luoghi extraterritoriali". Resta invece in attesa dell'interrogatorio del magistrato, e quindi in detenzione, Marcello Di Finizio, l'imprenditore friulano che il 21 dicembre scorso aveva cercato di salire, come aveva già fatto in passato altre quattro volte, la cupola della Basilica.

"Rigore contro grave blitz"- "Il fatto è da considerare particolarmente grave per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto, offendendo intenzionalmente i sentimenti religiosi di innumerevoli persone", ha detto padre Federico Lombardi. "Né bisogna dimenticare - aggiunge padre Lombardi - che tre persone del gruppo "Femen" avevano già compiuto recentemente, il 14 novembre, atti osceni offensivi per la fede cristiana nella piazza di San Pietro". "E' quindi giusto - sottolinea Lombardi - procedere con opportuno rigore nei confronti del ripetersi di atti che violano intenzionalmente, ripetutamente e gravemente il diritto dei fedeli al rispetto delle loro legittime convinzioni religiose".

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