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Renzi preme su riforme, chiudiamo a gennaio con accordo

Lungo colloquio al Quirinale con Napolitano

Dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Matteo Renzi in un'intervista al Tg1 dice: "Andremo velocissimi". "Andremo molto rapidamente per rendere l'Italia più semplice ed efficiente con meno politici, riduzione dei poteri delle Regioni e una legge elettorale senza più confusione. Su questo siamo ad passo dalla chiusura e tra dicembre e gennaio chiudiamo". 

"Il presidente Napolitano non ha bisogno di essere rassicurato, sa perfettamente che se il Parlamento fa le leggi lavorando, come sta facendo, il sabato e la domenica, e se raggiunge gli obiettivi fissati, arriverà alla scadenza naturale del 2018", ha detto ancora Renzi nell'intervista al Tg1. 

Matteo Renzi commenta il piano di investimenti presentato da Jean Claude Juncker: "E' un primo passo, ricordo che qualche mese fa nessuno parlava di flessibilità e ora ci sono segnali. Certo si può fare di più ma sono convinto che l'Italia non sarà salvata dall'Europa ma dagli italiani come fecero i nostri nonni". 

Su un'eventuale sfida elettorale con il leader del Carroccio, il premier ha detto: "Con Berlusconi abbiamo un accordo per scrivere insieme le regole del gioco. Poi quando sarà, affronteremo Salvini. Non temo né Salvini nè Berlusconi".  

Preoccupato dai 'dissidenti' Pd? "No, sono molto più preoccupato dei precari che non delle legittime opinioni diverse nel Pd. Se qualcuno non ha rispettato l'accordo" raggiunto nel Pd sul Jobs act "è un problema suo, problema nostro è ricordare chi è stato dimenticato finora dalle tutele". 

Un incontro di oltre un'ora le cui conclusioni portano a ritenere che dal colloquio è emersa da parte del premier Matteo Renzi una rassicurazione sulla durata della legislatura. Questa è l'estrema sintesi dell'ennesima salita al Colle del presidente del Consiglio in un momento complesso per il percorso delle riforme e dopo le fibrillazioni scaturite nei partiti a causa dei risultati delle elezioni regionali di domenica scorsa. Un incontro al quale non a caso ha partecipato anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e che segue di 24 ore quello che il il presidente Napolitano ha avuto ieri con Anna Finocchiaro, relatrice del provvedimento di riforma della legge elettorale.

Colloqui che sembrano confermare anche l'intenzione del premier di chiudere il più velocemente possibile la questione dell'Italicum e del nodo del Senato con l'introduzione di una sorta di clausola di salvaguardia. Una soluzione in tempi rapidi che da tempo chiede anche il presidente della Repubblica. La nota diramata dal Colle al termine del colloquio a tre tra Napolitano, Renzi e la Boschi è esaustivo e fa ben capire sia le preoccupazioni del Colle sulla tenuta della legislatura che le rassicurazioni del premier sulla volontà di andare avanti in un percorso riformatore rapido e condiviso.

"Durante il colloquio di stamattina - si legge nel comunicato del Quirinale - è stato ampiamente esposto il percorso che il governo considera possibile e condivisibile con un ampio arco di forze politiche per quello che riguarda l'iter parlamentare dei due provvedimenti fondamentali già a uno stato avanzato di esame - legge elettorale e legge costituzionale per la riforma del bicameralismo paritario - i quali sono incardinati per la seconda lettura. Un percorso che tiene conto di preoccupazioni delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali". Una frase, quest'ultima, che chiarisce quanto sia sotto la lente del Colle anche la soluzione da individuare per rendere l'Italicum funzionante in tutte le sue parti e usabile - naturalmente solo come ultima ratio - anche prima del completamento della riforma del bicameralismo paritario.

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