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Dicembre di fuoco, timing delle riforme

Con "incognita" Quirinale

Dicembre di fuoco in vista per le Aule di Camera e Senato, su cui pende la 'spada di Damocle' delle possibili dimissioni di Giorgio Napolitano da presidente della Repubblica.

Il mese che si apre sarà caratterizzato a Montecitorio ed a palazzo Madama da una vera e propria corsa dei lavori parlamentari fino a Natale.

LA MANOVRA. Dopo il via libera a Montecitorio, la palla sulla legge di stabilità passa a Palazzo Madama, che inizia l'esame del testo in commissione. L'obiettivo del governo è di approvare in Senato il testo definitivo della manovra entro la seconda settimana di dicembre, in modo da incassare il via libera definitivo, presumibilmente con un nuovo voto di fiducia, a Montecitorio entro lo stop di Natale.

IL JOBS ACT. L'ok definitivo alla riforma del mercato del lavoro dovrebbe arrivare in Senato entro la prossima settimana. Il testo è in Aula già dal 2 dicembre ed è quasi scontato che il governo lo blindi con la fiducia.

LE RIFORME COSTITUZIONALI. In base a quanto deciso dai capigruppo di Montecitorio dopo una mediazione tra maggioranza ed opposizione, il testo (all'esame della commissione, che lavorerà nei prossimi giorni approfittando dei due giorni di stop di votazioni in Assemblea decisi dai capigruppo) approderà nell'Aula di Montecitorio il prossimo 16 dicembre. Boldrini ha annunciato un "dibattito ampio", anche in considerazione dell'atteggiamento non ostruzionistico dimostrato dalle opposizioni, che a Montecitorio hanno presentato solo una frazione degli emendamenti che il Senato esaminò a marce forzate grazie al "canguro". Tuttavia, il via libera dovrebbe giungere in gennaio, al secondo calendario, quando i tempi subiranno un "generoso" contingentamento.

L'ITALICUM. La riforma della legge elettorale è in commissione in Senato. Lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi non spera nel sì dell'Aula di Palazzo Madama entro la fine dell'Anno, ma si dice sicuro di portare a casa per allora almeno il via libera della commissione Affari costituzionali.

LA CONSULTA. Resta ancora aperta la partita Consulta: quella di una riunione del Parlamento in seduta comune per eleggere l'ultimo giudice mancante per garantire il plenum della Corte Costituzionale. I presidenti delle Camere hanno chiesto ai gruppi parlamentari di favorire le intese per una fumata bianca, cui si punta entro il Natale.

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