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Allarme povertà minorile,'indietro di 8 anni'

Allarme povertà minorile,'indietro di 8 anni'

Boschi, altri 100 mln per asili nido. Brambilla, subito un Piano

ROMA, 20 novembre 2014, 18:12

di Angela Abbrescia

ANSACheck

Allarme povertà minorile, 'indietro di 8 anni ' © ANSA/EPA

Allarme povertà minorile,  'indietro di 8 anni ' © ANSA/EPA
Allarme povertà minorile, 'indietro di 8 anni ' © ANSA/EPA

L'Italia ha deciso di incentrare la Giornata internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra oggi in concomitanza con i 25 anni della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, sul tema della povertà minorile. Il motivo è subito chiaro: in due anni, come attestano le recenti statistiche dell'Istat, i minori in povertà assoluta nel nostro Paese sono raddoppiati, passando da 723.000 (2011) a 1.434.000 (2013). Inoltre l'incidenza di povertà aumenta tra le famiglie con tre, quattro e cinque componenti e in particolare se ci sono figli minori.
    "Una fotografia preoccupante" ha esordito il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, nel corso di un convegno oggi al Senato, organizzato dalla Commissione bicamerale infanzia e adolescenza, dal Dipartimento per le Pari opportunità e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. "Purtroppo - ha spiegato il ministro - la crisi economica ha ricadute anche sui minori, perché se in famiglia i genitori sono senza lavoro la povertà si trasmette anche ai figli". Bisogna dunque "far ripartire l'economia per creare nuovo lavoro, e proprio per questo stiamo accelerando sulla riforma del mercato del lavoro, sia perché si creino nuove opportunità sia per accompagnare, avendo investito oltre 2 miliardi di euro nella legge di stabilità per gli ammortizzatori sociali, quelle persone che restano senza lavoro e magari sono padri e madri di bambini che soffrono ancora di più le conseguenze di questo impoverimento".
    Ma il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, ha puntato il dito proprio sulle politiche dei Governi italiani negli ultimi anni: "sulla povertà minorile siamo tornati indietro di otto anni" ha detto, spiegando che le politiche attuate finora "non sono servite". Spadafora ha chiesto un "intervento immediato" del Governo: "sono contento che questa legge di stabilità contenga degli elementi innovativi, ma prima di capire cosa ci sarà veramente dentro auspico che si concretizzi nella realtà. Finora abbiamo assistito a proposte che duravano il tempo di quel governo e poi venivano ripensate, cancellate, cambiate. Manca da troppo tempo cioè una politica a lungo termine sul tema della povertà. E' evidente che un arretramento culturale sul tema dei diritti è avvenuto, soprattutto abbiamo sottovalutato che parlare di bambini e adolescenti significa mettere a fuoco l'intreccio con i temi di politica economica, che tutti ritengono prioritari".
    Anche per la presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, Michela Vittoria Brambilla, "va colta l'occasione della legge di stabilità per riflettere sulla necessità di varare un programma di contrasto alla povertà minorile". Magari "anticipando risorse ricavabili dalla riforma dell'Isee o utilizzando meglio i fondi europei per lo sviluppo".
    "Non è possibile che in Italia solo l'1,1% del Pil sia destinato al sostegno dell'infanzia, siamo al 18.mo posto nell'Europa a 27" ha detto la deputata, secondo la quale "occorre ripensare le politiche di welfare, oggi tutte orientate alla spesa pensionistica, prevedendo ad esempio una nuova social card rimodulata che possa aiutare le famiglie in difficoltà economica e con figli minori, ma anche un Fondo per l'infanzia che possa considerarsi tale e non i 28 milioni previsti oggi".
    Un'esortazione al Governo a destinare maggiori risorse al contrasto alla povertà minorile è arrivato anche dal presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, che ha avvertito: se questo non sarà fatto, "nel lungo periodo la società nel suo insieme ne subirà le conseguenze".

Unicef: milioni di bimbi a rischio esclusione da innovazione - Nel mondo, il 79% dei bambini più ricchi sotto i cinque anni sono stati registrati alla nascita, ma solo il 51% dei più poveri gode del diritto ad avere un'identità ufficiale. E se quasi nove bambini su dieci che appartengono al 20% più ricco delle famiglie nei Paesi meno sviluppati del mondo frequentano la scuola primaria, la percentuale si riduce a solo sei su dieci nelle famiglie più povere, e il divario può essere drammatico anche nei Paesi a medio reddito. Sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto dell'Unicef dal titolo 'La condizione dell'infanzia nel mondo - Immaginare il futuro: l'innovazione per tutti i bambini', presentato oggi al Palazzo di Vetro di New York in occasione del 25/o anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Il dossier sostiene che e' necessario un intervento urgente per evitare che milioni di bambini vengano esclusi dai vantaggi dell'innovazione, e lancia un appello a governi, imprese ed attivisti a lavorare insieme perchè le nuove idee possano sfidare alcuni dei problemi più gravi e urgenti che affliggono i minori.

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