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Grillo, rispedire via clandestini. Nuove espulsioni M5s

Grillo, rispedire via clandestini. Nuove espulsioni M5s

Proteste rete e dissidenti, più trasparenza; Renzi, imbarazzante

ROMA, 21 ottobre 2014, 11:42

Teodoro Fulgione

ANSACheck

Grillo, rispedire via clandestini. Nuove espulsioni M5s - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grillo, rispedire via clandestini. Nuove espulsioni M5s - RIPRODUZIONE RISERVATA
Grillo, rispedire via clandestini. Nuove espulsioni M5s - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Chi entra in Italia con i barconi è un perfetto sconosciuto: va identificato immediatamente, i profughi vanno accolti; gli altri, i cosiddetti clandestini rispediti da dove venivano". E' un post infuocato quello con il quale Beppe Grillo sferra un nuovo affondo sull'immigrazione dopo che, all'inizio di settembre aveva già toccato, con il medesimo pugno duro, il tema degli 'sbarchi' sulle coste italiane. E il post, dal titolo 'Qualcosa è cambiato', irrompe sul blog del leader nel M5S nel giorno in cui nuove espulsioni nel Movimento si aggiungono all'ondata iniziata dopo la festa al Circo massimo. E subito si accende la protesta in rete dei militanti.

    Gli ultimi espulsi sono 4 attivisti cacciati con una nota del blog di Grillo per aver "occupato il palco" proprio durante la manifestazione a Roma. E dallo stesso blog, in serata arriva un post altrettanto duro, questa sull'immigrazione. "Chi entra in Italia ora deve essere sottoposto a una visita medica obbligatoria all'ingresso per tutelare la sua salute e quelle degli italiani che dovessero venirne a contatto", si legge nel post che evidenzia come, mentre Ebola "sta penetrando in Europa", l'Italia sia diventata la sala di aspetto, la porterei dei disperati del mondo". Un post, che trova subito la secca reazione del Pd - crea allarmismo, accusa Edoardo Patriarca - nelle stesso giorno in cui l'epurazione dei 4 attivisti viene contestata da molti militanti pentastellati sul web, con il premier Matteo Renzi che la bolla come "imbarazzante".

    I quattro, impegnati come volontari nel servizio di sicurezza della manifestazione, hanno fatto irruzione sul palcoscenico il secondo giorno della manifestazione, l'11 ottobre, esponendo uno striscione con la scritta "Occupy palco" con il quale chiedevano "maggiore trasparenza nello staff di Milano". L'episodio è costato caro ai quattro: "In rispetto per gli oltre 600 volontari e delle centinaia di migliaia di attivisti M5S presenti all'evento - scrive oggi il blog - Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli e Daniele Lombardi sono fuori dal M5S". Un post scriptum ad un articolo sull'editoria.

    L'espulsione è motivata dal fatto che i quattro militanti romani avrebbero "approfittato del ruolo di responsabili della sicurezza per occupare il palco". Una spiegazione che non convince la rete (dove messaggi di protesta e chiarimento inondano il blog) e alcuni parlamentari.

    Soliti malumori tra i dissidenti che scelgono l'anonimato. Uno dei pochi a metterci la faccia è il deputato Tancredi Turco che, su twitter, esprime "solidarietà agli amici di Occupy palco" e poi insiste su facebook: "Se qualcuno chiede trasparenza o chiarimenti va ascoltato, non allontanato". Con lui anche un altro deputato: Christian Iannuzzi. "Ormai mi pare si sbattano fuori persone come se niente fosse - sottolinea - senza nemmeno passare per il voto della rete", scrive su facebook. Anche gli espulsi contrattaccano: "L'espulsione - scrivono su facebook - non ci fa né caldo né freddo. Essere esclusi da un portale e quindi non poter votare su un sistema dove non vi è la benché minima trasparenza, non può che lasciarci indifferenti".

    I quattro puntano il dito non tanto contro Grillo o Casaleggio ma contro "il famoso Staff di cui è meglio non parlare e non far vedere la presenza". La nuova ondata di espulsioni è l'ennesimo episodio della guerra tra bande in corso da mesi nel M5S. Le "cacciata" dei quattro di Occupy palco, esponenti dell'ala romana 5Stelle, seguono quelle del sindaco di Comacchio e del consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Andrea Defranceschi. Questi ultimi due sono vicini al sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Ala destra e ala sinistra del movimento sono in difficoltà, messe all'angolo dalla caccia alle streghe in atto da parte dello staff milanese. Luigi Di Maio intanto è impegnato nel tentativo di mettere insieme le varie anime presenti in Parlamento ma il suo appare un lavoro arduo. Lo scontro che ha coinvolto alcuni parlamentari nell'ultima assemblea risale soltanto a pochi giorni fa; e domani, c'è una nuova assemblea per eleggere il futuro capogruppo alla Camera. 

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