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Riforme Renzi, alta la tensione in Aula. Via libera al 'Senato dei 100'

Sfiorato l'Aventino sulle riforme, poi il governo media. M5S giura, mai piu' in aula per ddl

Ancora una giornata di tensione in Aula a Palazzo Madama. Sfiorato l'Aventino sulle riforme, poi il governo media. Si riapre il dialogo ma M5S giura, mai piu' in aula per ddl. Opposizioni abbandonano lavori per circa due ore. Poi M5S e Sel, su invito di Grasso, tornano in aula mentre la Lega resta fuori. Boschi tenta mediazione. Nel pomeriggio, pero', i Cinquestelle abbandonano nuovamente l'Aula. Renzi: 'Disponibili al dialogo ma riforme si facciano, sono come pin di accesso al telefonino, poi viene il resto'. Passa articolo 2 su Senato dei 100.

L'Aula di Palazzo Madama ha approvato l'articolo 2 del ddl costituzionale, che modifica la composizione del Senato e prevede che i membri siano in tutto cento: 95 scelti dai consigli regionali e cinque di nomina presidenziale. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti. Assenti M5S e Lega. L'Aula ha applaudito il sì.

Nel pomeriggio sono ripresi tra qualche tensione i lavori dell'Assemblea del Senato sul ddl riforme. Il M5S ha lasciato nuovamente l'Aula del Senato. Il capogruppo Vito Petrocelli ha sottolineato come il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi abbia incontrato le altre opposizioni ma non abbia "voluto" vedere i 5S. "Questa era l'ultima cosa che potevamo tollerare, Renzi si gingilli pure con i suoi tweet", ha detto Petrocelli. Gia' stamani M5s insieme con Sel e la Lega aveva lasciato l'aula di palazzo Madama per poi rientrare dopo circa un paio d'ore.

"Noi non ci riconosciamo in un interlocutore che contatta solo alle 16,03", ha spiega Petrocelli ricordando come abbia inviato degli sms a Boschi per organizzare un confronto. Di fronte a un ministro che non ci risponde, ad un presidente del Consiglio che si gingilla con i tweet a prenderci in giro, noi ce ne andiamo fuori, a discutere con la gente dei provvedimenti che le interessano", ha sottolineato, criticando il comportamento del governo verso "la più grande forza di opposizione". "Non parteciperemo mai più ai lavori sul ddl riforme: nel momento in cui oggi è stata annullata l'ipotesi di un Senato elettivo ci concentreremo sulle questioni sostanziali" del Paese: così Petrocelli giungendo in sala stampa e davanti alle tv assieme a tutti i senatori del gruppo pentastellato.

"L'obiettivo resta quello" dell'approvazione del "ddl entro l'8 agosto", ha affermato il capogruppo Pd al Senato, Zanda sottolineando come sia "importante che la discussione in Aula sia concentrata su alcuni emendamenti", per affrontare nel merito i punti della riforma.

"Il mio emendamento riguarda il modello elettorale del Senato", prevedendo l'elezione diretta: "Questa mattina è stato discusso" e bocciato "un emendamento precedente" sullo stesso tema e "non credo che votare 12 volte la stessa proposta la faccia accettare le altre 11. Prendo atto di questo e ritiro il mio emendamento": ad annunciarlo è il senatore del Pd Vannino Chiti prendendo la parola alla ripresa della seduta in Aula. "Inviterei a farlo anche Minzolini e altri, che hanno presentato emendamenti simili", ha aggiunto.

Boschi: 'Resta disponibilità dialogo su alcuni temi' IL VIDEO

Stamani il presidente Grasso ha salutato stamani la sen. Bianconi, lievemente ferita nella bagarre di ieri nell'Aula, e ha letto le decisioni del Consiglio di presidenza ha dure parole per gli esponenti della Lega, accusandoli d'aver impedito i lavori con "inaccettabile condotta". Annunciate anche sanzioni per i responsabili dei tumulti.

"Finalmente è arrivato un primo segnale di disponibilità non solo da parte dei relatori, ma, ed è questa la vera novità, da parte del Governo. Siamo disponibili a confrontarci per giungere a quelle mediazioni alte che servono a costruire quello spirito costituente che fino ad oggi è mancato". Così Loredana De Petris, capogruppo Sel al Senato. "Finalmente dopo giorni e giorni di muro contro muro e mancanze di risposte sui temi che abbiamo posto con i nostri emendamenti è arrivato un primo segnale di disponibilità non solo da parte dei relatori, ma anche, ed è questa la vera novità, da parte del Governo. Come sempre abbiamo detto in questo giorni siamo disponibili a discutere e a confrontarci per giungere a quelle mediazioni alte che servono a costruire quello spirito costituente che fino ad oggi è mancato", sono le parole con cui il gruppo Sel accoglie l'apertura annunciata da Maria Elena Boschi oggi in Aula.

Nel corso della mattinata il M5s ha messo un bavaglio per protestare contro la conduzione Grasso: "non parteciperemo ad alcun lavoro e non voteremo più nessun emendamento". La Lega ha poi abbandonato l'Aula: "O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori", ha affermato il senatore della Lega Sergio Divina. "Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico", ha poi detto la capogruppo Sel Loredana De Petris annunciando che anche il suo gruppo abbandonava l'Aula del Senato. "Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile", ha protestato De Petris.

LE FOTO DALL'AULA TRA PROTESTE E BAVAGLI

Poi le opposizioni sono rientrate in Aula accogliendo l'invito del presidente Pietro Grasso, che durante la pausa ha contattato i capigruppo per chiedere che tornassero a partecipare ai lavori. Il rientro di Grasso in Aula è stato seguito così da quello delle opposizioni. "Per le riforme c'è bisogno del contributo di tutti", ha sottolineato Grasso. "Ho utilizzato la mia prima assenza dall'Aula per venire incontro all'invito che da più parti e' venuto, anche in Aula, perché i senatori dell'opposizione rientrassero e vedo con piacere che sono rientrati, perché per le riforme costituzionali c'è bisogno del contributo di tutti, naturalmente nei tempi consentiti", ha spiegato Grasso dopo esser tornato a presiedere l'Aula. La mediazione è quindi avvenuta nel periodo, di circa un'ora, in cui Grasso si è assentato dall'Aula. Al suo intervento è seguito quello della capogruppo Sel De Petris, che ha affermato: "ci è stata ridata la voce".

"I tempi erano stati cancellati, non c'erano condizioni di dibattito democratico, se rientriamo e perché c'è già di nuovo la possibilità di affrontare in maniera serena le questione legittime degli emendamenti presentati. Ricominciamo a votare e lo faremo finché la presidenza garantirà il diritto alla minoranza a esprimersi in maniera circostanziata e precisa: finché il dibattito sarà riportato nei limiti della corretta dialettica parlamentare, voteremo, in caso contrario lasceremo alla maggioranza responsabilità, che consideriamo comunque arrogante, di votarsi la riforma da sola": così Vito Petrocelli, capogruppo M5S al Senato, spiegando in Aula i motivi del rientro dei Cinque Stelli nei lavori dell'Assemblea.

C'è stata la senatrice Patrizia Bisinella a presidiare i banchi della Lega Nord in Aula al Senato, a testimonianza del fatto che, a dispetto del M5S e di Sel, il gruppo del Carroccio ha respinto, di fatto, l'invito a rientrare del presidente Pietro Grasso. "Il dibattito è stato strozzato e impedito, alla luce di quanto avvenuto, non riteniamo più di appoggiarvi", ha affermato Bisinella spiegando che resterà, sola, a votare gli emendamenti presentati dalla Lega al ddl Boschi. Anche Roberto Calderoli, relatore del ddl riforme insieme alla senatrice Anna Finocchiaro, è rimasto in Aula a dispetto dei suoi colleghi del Carroccio.

L'aula del Senato ha respinto l'emendamento 2.1360 a prima firma del 'dissidente' Pd Vannino Chiti sull'elettività dei membri del futuro Senato in ciascuna Regione. La proposta ha ottenuto 157 voti contrari, 67 favorevoli e 27 astenuti.

LA MATTINATA AL SENATO

09:50 - Ripresa seduta,saluto Grasso e applausi per Bianconi - Sono ripresi i lavori dell'Assemblea del Senato sul ddl riforme. Il presidente Pietro Grasso, introducendo la seduta, ha rivolto il suo saluto alla senatrice Laura Bianconi, rimasta lievemente ferita ieri sera durante i tumulti verificatisi in Aula. "Volevo salutare la senatrice Bianconi, siamo felici che il suo infortunio sia meno grave del previsto", ha affermato Grasso e le sue parole sono state scandite dall'applauso dell'Aula.

10:19 - Grasso, ho tollerato fin troppo, basta insulti - "Ho tollerato fin troppo, la mia gestione sarà giudicata non certamente con queste modalità. Non accetto più allusioni e insulti alla conduzione della presidenza, da tutti. Al primo accenno, farò un richiamo all'ordine, cui ne seguiranno altri, dopo di che ci sarà l'espulsione dall'aula". E' quanto afferma il presidente del Senato Pietro Grasso rivolgendosi all'Aula durante un intervento, polemico, del senatore della Lega Nord Giacomo Stucchi.

10:42 - M5S con bavaglio, non partecipiamo a lavori- "A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti". Lo annuncia il capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, mettendo un bavaglio per protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso in Aula. "Ne prendiamo atto", è la replica di Grasso.

10:54 - Lega annuncia, così non va, e lascia Aula - "O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori, non si è mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza" che si sta affrontando come un "regolamento di condominio". Lo afferma il senatore della Lega Sergio Divina annunciando che il gruppo abbandonerà l'Aula. "Anche oggi siamo partiti con il piede sbagliato. Gestione di Grasso è disastrosa. Non abbiamo più diritto di parola. Finché continuerà così la Lega non rientrerà in Aula. Se Grasso vuol proseguire a fare il super commissario allora smetta di presiedere l'aula", ha affermato Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega, spiegando le ragioni che "hanno costretto ad abbandonare l'aula" il gruppo del Carroccio.

11:11 - Anche Sel via da Aula, non garantito confronto - "Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico". Lo afferma la capogruppo Sel Loredana De Petris annunciando che il suo gruppo abbandona l'Aula del Senato. "Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile", protesta De Petris. "Di fronte alla decisione inaudita del presidente del Senato di togliere la parola al relatore di minoranza ci vediamo costretti ad abbandonare i lavori dell'aula sulla riforma costituzionale. Rientreremo in aula solo al momento del voto finale, per votare contro questa pessima riforma", dichiarano i senatori di Sel spiegando, in una nota, le ragioni che hanno portato il gruppo a lasciare l'Aula. "Non si tratta di Aventino - proseguono - ma del fatto che sono venute meno le garanzie di un reale confronto democratico. Il governo e la maggioranza hanno scelto la linea del muro contro muro e la presidenza del Senato non consente che i senatori possano esprimersi liberamente proprio sul tema che dovrebbe essere quello più ampiamente discusso da tutti: la riforma della Costituzione". "Fino a che non verranno ripristinate le condizioni minime per un confronto libero e democratico partecipare a questa discussione farsesca non è possibile", concludono i senatori Sel.

12:59 - Opposizioni rientrano in Aula su invito Grasso - Le opposizioni sono rientrate in Aula accogliendo l'invito del presidente Pietro Grasso, che durante la pausa ha contattato i capigruppo per chiedere che tornassero a partecipare ai lavori. Il rientro di Grasso in Aula è stato seguito così da quello delle opposizioni. "Per le riforme c'è bisogno del contributo di tutti", ha sottolineato Grasso.

Grasso sospende seduta, oppositori lo contestano gridando "libertà-libertà" - VIDEO 31 luglio

 FOTO - Il governo battuto, esulta l'opposizione

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