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Juncker, 'patto stabilità sarà applicato con buon senso'

Juncker, 'patto stabilità sarà applicato con buon senso'

'Blair e Schroeder padri neoliberismo, non il Ppe'

BRUXELLES, 09 luglio 2014, 20:43

Redazione ANSA

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Jean-claude Juncker © ANSA/EPA

Jean-claude Juncker © ANSA/EPA
Jean-claude Juncker © ANSA/EPA

"Il patto di stabilità sarà applicato così com'è, ma con buon senso" e "ci sarà una lista di note applicative ragionevoli". Lo ha detto Jean Claude Juncker parlando della flessibilità nell'audizione davanti al gruppo della Sinistra Unitaria (Gue) al Parlamento europeo.
   
"Sono allergico al deficit e al debito pubblico" e "la stabilità finanziaria non è un problema già superato", ha poi aggiunto. La "lotta contro il deficit non si fa aumentando il deficit", ha aggiunto ribadendo che "la troika è uno strumento non sufficientemente democratico" e "va modificato con un ruolo maggiore per la Commissione".

"Ho lanciato un appello ai governi perché ci siano donne in Commissione, mi auguro che sia rispettato perché non voglio che la Commissione sia un club per soli uomini. Il presidente ha voce in capitolo, ma la decisione spetta ai governi", ha precisato ricordando che da premier del Lussemburgo "per 15 anni ho indicato un rappresentante donna per la Commissione".

Juncker ha infine respinto al mittente le accuse della sinistra radicale ai popolari di essere stati gli ispiratori dell'austerity e delle politiche neo-liberiste che hanno ridotto i diritti dei lavoratori in Europa. "La politica neo-liberista è opera di Blair e Schroeder (ex premier laburista e socialdemocratico di Gran Bretagna e Germania, ndr)", ha detto Juncker.

"Io non avrei mai approvato la legislazione sul lavoro fatta passare in Germania. Chiamatemi conservatore e clericale, ma i governi di sinistra io li ho conosciuti, ci ho lavorato insieme per 18 anni. So chi è il padre delle politiche neoliberiste. E non sono io".

Non credo in Stati Uniti d'Europa - "Non credo negli Stati Uniti d'Europa". Cosî, nella audizione davanti al gruppo euroscettico Efdd di Ukip e Movimento 5 Stelle, che conclude la due giorni di presentazione ai gruppo del Parlamento europei, Jean Claude Juncker nega di essere un federalista. "Da anni dico che vanno distrutti gli stati nazionali" aggiunge. Ad una domanda del co-presidente David Borrelli sull'applicazione della flessibilità, il lussemburghese replica dicendosi "partigiano del Patto di stabilità comprese le modifiche introdotte nel 2005 per una maggiore flessibillità" aggiungendo di essere "favorevole al rigore ma contrario all'austerity eccessiva che porta ingiustizia sociale". Aggiungendo che "ci sono tasche di flessibilità che possono essere utilizzate" ha poi però evitato di precisare quale tipo di spese possono essere escluse dal calcolo del deficit.

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