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Renzi incassa ok Van Rompuy per documento sul futuro Ue

Sarà presentato al Vertice. Voci su Mogherini, ministro glissa

di Paola Tamborlini

Cambia verso il dibattito sulle nomine. Il premier lo dice ai suoi soddisfatto dopo aver incassato il sì di Van Rompuy. L'idea Renzi l'aveva lanciata a margine del G7 di Bruxelles, a inizio giugno: creare un documento condiviso, per partire dalle idee e non dai nomi. Non importa come si chiamerà il nuovo presidente della Commissione europea, né la sua nazionalità: quello che conta è che dimostri di essere fermamente intenzionato a cambiare le cose. Oggi quel progetto è realtà e a confermarlo a Renzi è stato proprio il presidente uscente del Consiglio europeo, impegnato in questi giorni nell'estenuante trattativa sulle nomine e pronto a sposare la 'linea Renzi'. Tanto che il documento, al quale sta lavorando anche l'Italia e le altre cancellerie, secondo quanto si apprende, verrà presentato da Van Rompuy ai capi di Stato e di governo dei 28 in apertura del Consiglio europeo, il 26 giugno. La linea insomma sembra essere non solo "prima le idee poi i nomi" ma anche basta perdite di tempo ed estenuanti trattative sulle poltrone che non fanno altro che allontanare la gente e fornire nuove armi agli euroscettici, in minoranza in parlamento ma molto agguerriti e determinati. Lavoro, crescita, flessibilità, lotta alla disoccupazione, insomma una politica che punti alla ripresa economica dopo un periodo troppo lungo di pura austerità. Tutto ciò dovrà essere nero su bianco nel documento che traccerà l'identikit del candidato alla guida della Commissione europea, che si chiami Juncker o Paolo Rossi, come aveva detto alcuni giorni fa Renzi, poco importa. E questo ha ripetuto a Van Rompuy a palazzo Chigi.
    Certo la crociata per la flessibilità di Renzi sembra scontrarsi con le parole di Angela Merkel, tornata a ripetere da Berlino che "non c'è alcuna necessità di cambiare il patto di satbiltà", anche se il suo portavoce ha assicurato che Renzi e Merkel sono uniti sulla necessità che servano "crescita e lavoro". Per il momento il focus è sul metodo per rinnovare alle istituzioni europee, metodo che Renzi ha ribadito anche al premier britannico David Cameron, granitico nella sua posizione contro Juncker, nel corso di una telefonata poco prima dell'incontro con Van Rompuy. Nessun via libera o diktat su questo o quel nome, è la posizione del premier, ma un paletto sì: più donne. "Una soluzione complessiva che valorizzi la rappresentanza di genere". E del resto al momento alla guida delle istituzioni europee il rapporto è tre uomini e una donna, "difficile peggiorare", ha commentato più volte Renzi. La ferma intenzione del premier di dare più spazio alle donne, anche alla guida delle commissioni, è in linea con alcune indiscrezioni circolate in ambienti parlamentari sul nome dell'attuale ministro degli Esteri Federica Mogherini, che potrebbe presto fare le valigie per Bruxelles. "Io candidata? Sono già molto coinvolta a livello europeo, lunedì sarò alla riunione del Consiglio europeo. Stiamo lavorando...", si è trincerata in serata la titolare della Farnesina a chi le chiedeva di commentare le voci.
    Ma il totonomi, almeno ufficialmente, non è ancora iniziato.
    Per ora la parola d'ordine è "concretezza", tanto che l'Italia, assicura chi è vicino al dossier, avrebbe chiesto a Van Rompuy segnali forti di cambiamento già dal prossimo Consiglio europeo, sui temi della crescita ovviamente, ma anche su un trema delicato e che coinvolge direttamente i cittadini come l'immigrazione. Per dare un segnale concreto e fattuale. Anche per questo palazzo Chigi ha annunciato che il vertice sull'occupazione che si doveva svolgere a luglio a Torino slitterà a fine semestre, quando le nuove istituzioni Ue saranno "pienamente insediate" dando così la possibilità di valorizzare un tema centrale per l'Italia e i partner europei come eredità finale del semestre di presidenza. Ma sul vertice di Torino peserebbero anche le attenzioni dei movimenti antagonisti, che da mesi hanno annunciato proteste e manifestazioni per l'11 luglio.
   

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