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Immigrazione: Marina recupera 10 corpi coste Libia

Gommone è naufragato a 40 miglia da terra, 39 superstiti

E' approdata nel porto di Palermo la nave Etna della Marina Militare con 767 migranti raccolti in diverse operazioni nel Canale di Sicilia. Tra di loro vi sono anche i superstiti dell'ultimo naufragio avvenuto davanti le coste libiche; sul gommone viaggiavano circa 90 persone ma i soccorritori sono riusciti a recuperare, oltre a 39 naufraghi, solo dieci cadaveri. 

Dalla nave militare Etna sono state portate sul molo del porto di Palermo le bare con le 10 salme (sette sono donne) recuperate dopo l'ultimo naufragio. Sono bare semplici costruite con tavole di abete chiaro. Le bare sono state prima sistemate sul molo poi sono state trasferite sulla nave e sono state poi riportate giù con le salme. 

Dieci corpi di migranti recuperati e una quarantina di dispersi: sono le drammatiche cifre dell'ennesima tragedia del mare, del viaggio della speranza che si trasforma in dramma. Il naufragio è avvenuto l'altro ieri pomeriggio a circa 40 miglia a nord delle coste libiche, dove un gommone con circa 90 persone a bordo è affondato. Il primo intervento di soccorso, dopo l'allarme lanciato da un aereo di Frontex, è stato effettuato dalle nave Dattilo della capitaneria di porto: sono stati recuperati dieci corpi e salvati 39 naufraghi. Sul posto sono intervenuti anche la fregata Scirocco ed il pattugliatore Orione della marina per prestare soccorso e partecipare alla ricerca dei dispersi. I sopravvissuti sono stati trasbordati su nave rifornitrice Etna, assieme alle salme e a 104 migranti che erano su un altro gommone che è stato soccorso. 

L'emergenza sbarchi è stata al centro di un incontro presieduto dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Villa Letizia a Catania con i prefetti e i sindaci dell'isola. Il responsabile del Viminale ha sottolineato che "l'Italia non può farsi più carico del disastro creato in Libia dagli altri Paesi occidentali" per "l'instabilità creata in quel Paese". Noi siamo, ha ribadito, "una Nazione accogliente, ma non possiamo ospitare tutti". "Mare Nostrum - ha osservato - non è soltanto un problema italiano" e comunque, "con queste modalità non può continuare all'infinito". A partire da Frontex e dai suoi costi: "ha in bilancio 80 milioni di euro - ha ricordato - e noi spendiamo nove milioni di euro al mese per Mare nostrum: quindi l'intero bilancio di Frontex per presidiare tutte le frontiere europee costa quanto nove mesi di Mare nostrum. E' evidente: Frontex così com'è non può funzionare". Ma non solo. L'Italia, ha rimarcato, è "assolutamente certa di avere fatto il bene, ma altrettanto certa che così non si può andare avanti". Quindi, ha intimato Alfano, "o l'Europa prende in carico Mare Nostrum o la proposta sarà quella di non proseguire con l'operazione". Un monito lanciato anche al ministro degli Esteri, Federica Mogherini: il governo, ha affermato a Milano, "sta facendo già moltissimo con Mare Nostrum, il punto è che di fronte a questa tragedia nessuno può pensare di voltarsi dall'altra parte: noi non lo facciamo e non lo facciano nemmeno l'Europa e la comunità internazionale". Sul tema dell'accoglienza ha parlato anche il premier Matteo Renzi: "Quando i bambini vengono caricati su una nave - ha detto all'assemblea del Pd - dire, come fa qualche xenofobo con cui dialogano in tanti, che la cosa 'non ci riguarda', sono frasi non umane: noi vogliamo mantenere l'umanità".

Mentre dall'Anci si auspica che "la prossima settimana sia decisiva per quantificare gli aiuti che dovranno essere dati ai comuni per fronteggiare l'arrivo di immigrati dal Nord Africa", i sindaci siciliani, come quello di Pozzallo, Luigi Ammatuna, hanno chiesto al ministro Alfano di intervenire col governo per "potere tirare un po' il fiato", facendo "spostare in tutti i porti italiani gli sbarchi dei migranti: non possiamo riceverli soltanto in Sicilia". La prima risposta è arrivata durante l'incontro dallo stesso responsabile del Viminale: "l'Europa non può lasciare sola l'Italia e il nostro Paese non può lasciare sola la Sicilia", dove si registra "il 97% degli sbarchi, e che ospita il 94% dei migranti in centri di accoglienza". E "per evitare che ci siano sui Comuni enormi pressioni difficili da reggere" il ministro Alfano ha annunciato la "costituzione nell'isola di un centro di accoglienza importante" e di portare a 50 le commissioni per i richiedenti asilo. E proporrà al governo "l'allentamento del patto di stabilità per i Comuni coinvolti nell'emergenza immigrazione e misure compensative per le comunità che più hanno sofferto". Intanto al Viminale sarà operativa "una unita' di missione che avrà a che fare 24 ore su 24 con i sindaci".

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