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Riunione vertici Fi a Palazzo Grazioli

Riunione vertici Fi a Palazzo Grazioli

16 aprile 2014, 08:30

Redazione ANSA

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Europee: riunione vertici Fi da Berlusconi a Palazzo Grazioli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Europee: riunione vertici Fi da Berlusconi a Palazzo Grazioli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Europee: riunione vertici Fi da Berlusconi a Palazzo Grazioli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un cielo fosco circondava ieri Palazzo Grazioli ma al suo interno, forse per la prima volta da mesi, Silvio Berlusconi vedeva concretizzarsi uno spiraglio di luce su quella agibilità politica concessa, in sostanza, dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Una decisione che permette al leader di Forza Italia di 'mordere' quella campagna elettorale per le europee di cui ci potrebbe essere un primo assaggio già oggi, in occasione della presentazione delle liste per le europee - certamente giovedì - ma che non cancella il senso di "ingiustizia" con il quale l'ex premier interpreta la sua condanna.

"Motivato", "galvanizzato", "carico", lo descrive chi, ieri, lo ha incontrato a Palazzo Grazioli dove nel pomeriggio lo stato maggiore di Forza Italia si è riunito per mettere un punto alla spinosa questione delle liste. Ma è l'affidamento in prova ai servizi sociali ad aleggiare, in ogni caso, nel pomeriggio di Palazzo Grazioli. Da Romani a Brunetta, da Biancofiore a Raffaele Fitto, fino a Denis Verdini e al parlamentare-legale Niccolò Ghedini: i 'big' del partito trascorrono oltre 4 ore a Palazzo Grazioli, dove Berlusconi non nasconde sua soddisfazione. Soddsifazione ma non gioia o entusiasmo tuttavia, perché da parte del Cavaliere resta la rabbia per una sentenza definita assurda e per questo non accettabile.

E al tavolo della residenza romana dell'ex premier, non è mancato, probabilmente, anche quel dossier sulle nomine del governo: tema su cui Berlusconi appare molto insoddisfatto - in particolare sulla mancata conferma di Scaroni all'Eni e sulle scelte fatte per Poste - per l'atteggiamento del premier Matteo Renzi: il principale partito d'opposizione andava consultato meglio e prima, è il ragionamento di Berlusconi. Un ragionamento che il Cavaliere avrebbe espresso, 'a muso duro'- si racconta - anche nell'incontro con Renzi. E' al rinnovo dell'Europarlamento, comunque, che ora guarda il Cavaliere. Ad una campagna elettorale che si vuole improntare su temi prettamente europei e che lo vedrà, come assicurato da Romani, "protagonista" grazie anche alla possibilità di recarsi a Roma per tre giorni alla settimana.

Una campagna che dovrà servire anche a ricompattare un partito chiamato a difendersi da quegli allarmi di fuga agitati da diverse indiscrezioni soprattutto dopo l'addio di Paolo Bonaiuti. Un addio dovuto problemi personali e privo di tratti "politici", fa notare Romani traducendo un pensiero che, in ambiente azzurro, si tiene a ribadire: "chi ha i voti non andrà mai via dalle europee" e questo non è certo il caso di Bonaiuti. Sulle liste, però, non tutti i nodi sembrano sciolti se è vero che, lasciando la riunione a Palazzo Grazioli le parole di Altero Matteoli - "abbiamo praticamente chiuso" - non sono coincise con quelle di un Fitto, uscito un po' contrariato, e secondo il quale le "ultime questioni" saranno "limate nelle ultime ore".

Certi, ormai, i capolista, con Giovanni Toti al Nord-Ovest, Elisabetta Gardini al Nord-Est, Antonio Tajani al Centro, Fitto al Sud e Micciche' alle Isole). E, per evitare un deludente 'terzo posto', non sono da escludere sorprese dell'ultima ora. "Ci saranno molti giovani e donne con una quota superiore al 40%" assicura Romani.

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