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Renzi-Cav,entro 25/5 ok a riforme;su sfondo nomine-agibilità

Tiene patto ma Berlusconi riafferma suo ruolo e quello di Fi

Il patto del Nazareno tiene. In una cena a Palazzo Chigi, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi rinnovano l'intesa su riforme costituzionali e legge elettorale. E pongono il sigillo sulla tabella di marcia indicata dal premier: entro le europee voto in prima lettura del ddl per il superamento del Senato e soltanto dopo l'esame dell'Italicum. "Un patto solido", lo definisce Berlusconi, che racconta di avere "un ottimo rapporto personale" con Renzi. E a lui confida, secondo quanto si apprende, anche le sue aspettative riguardo alla propria agibilità politica. Ma riafferma anche il suo ruolo di leader di principale partito dell'opposizione. Un ruolo che intende esercitare a tutto campo, quindi anche sul tema delle nomine, per esempio. Il faccia a faccia è stato voluto da Berlusconi a tre mesi dall'incontro al Nazareno. Ed è l'occasione per il premier di blindare l'accordo sulle riforme rispetto alle perplessità e i mal di pancia emersi dentro Forza Italia. All'incontro partecipano Gianni Letta e Denis Verdini da un lato, Lorenzo Guerini e Luca Lotti dall'altro. Si rinnova, insomma, lo schema del Nazareno.

E alla fine gli interlocutori sono d'accordo nell'affermare che l'intesa regge: restano fermi i paletti già fissati come ossatura delle riforme, mentre sono possibili e ci saranno alcuni aggiustamenti su punti marginali. Ma la cena a Palazzo Chigi, che dura quasi due ore e mezza, è anche l'occasione per Berlusconi di provare a ridefinire l'interlocuzione con il giovane premier sui vari temi al centro dell'agenda politica. Come quello delle nomine nelle società partecipate dallo Stato. Al riguardo, secondo quanto si apprende, l'ex premier avrebbe sottolineato la necessità per il governo di consultare anche Forza Italia. Alla vigilia della possibile decisione del tribunale di Milano sul suo affidamento in prova ai servizi sociali, l'ex Cavaliere avrebbe anche confidato a Renzi le sue preoccupazioni circa la propria agibilità politica e la impossibilità di esercitare a pieno il suo ruolo di leader del principale partito di centrodestra, alla vigilia di elezioni importanti. Di ritorno a Palazzo Grazioli, quando sono ormai passate le 23.30, Berlusconi telefona a una cena di raccolta fondi: "Io ci sono - dice - Avanti con Forza Italia vinciamo le elezioni". Poi un accenno al rapporto con il giovane presidente del Consiglio, per il quale non ha mai nascosto le sue simpatie: "Il patto è solido. C'è un ottimo rapporto personale".

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