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Viceministro iraniano Esfahbodi, da minacce Trump danni a Usa

Viceministro iraniano Esfahbodi, da minacce Trump danni a Usa

Da Mogherini sostegno a accordo nucleare. Rohani vincerà ancora

ROMA, 23 novembre 2016, 10:32

Luciana Borsatti

ANSACheck

Il viceministro Hossein Esfahbodi, nel suo ufficio alla Fiera di Teheran - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il viceministro Hossein Esfahbodi, nel suo ufficio alla  Fiera di Teheran - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il viceministro Hossein Esfahbodi, nel suo ufficio alla Fiera di Teheran - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Donald Trump "può rendere l'accordo sul nucleare più difficile, ma solo questo, nient'altro".   Risponde così il viceministro dell'Industria iraniano Hossein Esfahbodi, a Roma per l'Iran Country Presentation alla Fiera capitolina, sulle incertezze aperte dall'elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca anche in merito all'attuazione dello storico accordo del luglio 2015.
    D'altra parte il giudizio critico di Trump su quell'accordo, confermato dal recente annuncio giunto dal suo entourage di volerlo smantellare, non è che uno degli intenti della campagna elettorale che, secondo Esfahbodi, se attuati non farebbero che danneggiare gli interessi economici statunitensi. Le società Usa "hanno già fatto accordi per vendere aerei all'Iran", sottolinea con riferimento al recente via libera delle autorità americane alla Boeing, "e queste non vogliono perdere i loro benefici: l'hanno già fatto in questi anni (di sanzioni, ndr), in termini di import-export. E meglio per Trump e per il suo Paese non far sorgere altri problemi".
    L'Iran può invece contare sul sostegno dell'Europa, secondo il viceministro. L'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini era in visita a Teheran il 29 ottobre, ricorda, e "ha assicurato che nessuno può cancellare l'accordo. Non è stato stretto tra gli Usa e l'Iran ma con l'Onu, infatti, e nessuno può cancellarlo né dire che non ci crede. Mogherini è una diplomatica molto professionale, e l'Europa sostiene l'accordo".
    Ma le difficoltà incontrate finora nel raccoglierne i vantaggi economici in patria non mette a rischio la rielezione del presidente Hassan Rohani nel 2017? "Rohani sarà rieletto e con molti voti - risponde - ma rinnoverà il suo governo, perché non ci sono stati abbastanza risultati per la gente. Oltre il 50% degli iraniani lo ama ed il nuovo Parlamento lo sostiene, ma l'economia non va bene".
    Per questo, prosegue, nei mesi scorsi il governo ha selezionato oltre 10 mila imprese di medie dimensioni, in tutto il Paese, che hanno ricevuto fondi pubblici "per poter vendere i loro prodotti - dice, spiegando che altrimenti non sarebbero competitivi - per assumere nuovo personale e per pagare i debiti con le banche". Insomma, un'iniezione di soldi pubblici per far ripartire l'occupazione, e alla fine di questo anno persiano" il 20 marzo prossimo, assicura, "vedremo i risultati". Ma anche in Iran ci sono forze che preferirebbero tenere alte le tensioni con gli Usa. "E' il governo che decide - risponde -, non loro. Tre anni fa Rohani voleva buoni rapporti con il mondo" e ci è riuscito, "ora la cosa migliore è essere pazienti e aspettare".
   

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