I russi interagirono con almeno
14 collaboratori di Donald Trump durante la campagna e il
periodo di transizione. Lo scrive il Washington Post citando
interviste e atti pubblici, e sottolineando come questo
contrasti con quanto finora dichiarato dal presidente, che ha
negato ogni contatto con Mosca. Tra i russi che ebbero contatti
con l'entourage del tycoon alcuni sono noti, come l'ex
ambasciatore russo Serghiei Kisliak, il costruttore Aras
Agalarov e suo figlio Emin, l'avvocatessa Natalia V.
Veselnitskaya, il veterano dell'esercito Konstantin Kilimnik,
sospettato di legami con gli 007 di Mosca. Altri meno, come il
vicepremier Arkady Dvorkovich - che incontrò Carter Page, dello
staff elettorale di Trump, dopo un suo discorso a Mosca nel
luglio 2016 - e Dmitri Klokov, un sollevatore di pesi olimpico
con buoni agganci politici che interagì con l'allora avvocato
del tycoon, Michael Cohen.
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