Due petizioni femminili di
segno opposto, e due quotidiani autorevoli che si schierano agli
antipodi: divide l'opinione pubblica il caso Kavanaugh, il
giudice nominato da Donald Trump alla Corte Suprema ora accusato
da una docente di psicologia di aggressione sessuale, che
sarebbe avvenuta nell'1982. Da un lato 65 amiche di Brett
Kavanaugh ai tempi del liceo, che difendono la sua integrità,
dall'altro decine di ex allieve della scuola di Christine Blasey
Ford, che sostengono la sua decisione di denunciare. Da un lato
il New York Times, che plaude alla decisione di rinviare
l'udienza di conferma di Kavanaugh per sentire le parti, difende
la credibilità delle accuse ed elenca una serie di contrattacchi
che spesso inducono le donne a non denunciare prima le molestie.
Dall'altro il Wall Street Journal, che boccia la decisione di
rinviare l'udienza di conferma di Kavanaugh sostenendo che è una
storia vecchia e non provabile, di una strumentalizzazione
politica democratica e di un "agguato #Metoo".
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