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Trump pronto a firmare i dazi, ma perde il consigliere Cohn

Dopo il suo rifiuto di dare sostegno al piano sui dazi

L'amministrazione Trump perde un altro pezzo. Si dimette il consigliere economico del presidente, Gary Cohn. Lo annuncia la Casa Bianca. La decisione sarebbe maturata per la contrarietà espressa dell'ex banchiere di Goldman Sachs verso i dazi su acciaio e alluminio che il presidente americano si appresta a varare. 

"Gary ha fatto un lavoro superbo nel portare avanti la nostra agenda, aiutando a mettere a punto uno storico taglio delle tasse e a  rimettere in moto ancora una volta l'economia americana", ha affermato il presidente Trump. 

Cohn dovrebbe lasciare nelle prossime settimane e unisce il suo nome all'elenco di consiglieri di alto profilo dello staff di Trump che hanno di recente abbandonato la Casa Bianca, l'ultima in ordine di tempo è stata la potente direttrice della comunicazione e fedelissima del tycoon Hope Hicks.

Poche ore prima che fossero annunciate le sue dimissioni da consigliere economico della Casa Bianca, Cohn aveva risposto con un secco "No" a Donald Trump che in una riunione nella West Wing gli chiedeva il sostegno al piano sui dazi. Cosi', secondo quanto emerge dalle ricostruzioni dei media Usa, sarebbe dunque maturato l'addio dell'ex banchiere di Goldman Sachs. 

E il presidente americano dovrebbe firmare il provvedimento sui dazi nella giornata di domani. E' quanto riferiscono due esponenti dell'amministrazione Usa citati da Axios. Le due fonti parlano di un tycoon "impaziente e che vuole agire subito".

Il piano sui dazi proposto da Donald Trump potrebbe mettere in pericolo i rapporti con gli alleati degli Usa, soprattutto sul fronte della sicurezza nazionale. E' l'allarme lanciato dal capo del Pentagono James Mattis e dal segretario di Stato americano Rex Tillerson nel corso di un confronto avvenuto nelle ultime ore alla Casa Bianca con il segretario al commercio Wilbur Ross e con il consigliere per le politiche commerciali del presidente, Peter Navarro. Lo riporta il Washington Post citando fonti presenti all'incontro.

Trump contro Pechino,stretta investimenti-import - L'amministrazione Trump sta considerando una stretta senza precedenti sugli investimenti di Pechino negli Stati Uniti e l'imposizione di dazi su una larga fetta delle importazioni dalla Cina. L'obiettivo e' quello di punire il Paese guidato da Xi Jinping, accusato di furto sul fronte dei diritti di proprieta' intellettuale. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier.

Ue, speriamo non sia necessario ma misure pronte  - "Finché le misure Usa non sono prese, speriamo di poter evitare una disputa commerciale che non è nell'interesse di nessuno", ma "è chiaro che se queste verranno prese danneggeranno l'Ue" quindi "dobbiamo rispondere in modo fermo e proporzionale" e "in linea con le regole del Wto". Così la commissaria Ue la commercio Cecilia Malmstroem annunciando che la lista di contromisure commerciali è pronta in caso scattassero i dazi americani sull'acciaio. "Speriamo l'Ue sia esclusa, abbiamo cercato di convincere gli Usa".

"Non vogliamo nessuna escalation" e l'intenzione è "fare tutto il possibile per offrire dialogo" agli Usa per evitare i dazi, ma "non sappiamo se succederà o no". Ha sottolineato Malmstroem. "Spero veramente che non succeda perché una guerra commerciale non ha vincitori, solo vinti" e "spero che qualcuno alla Casa Bianca abbia letto i libri di storia", ha aggiunto, "ma se succede dobbiamo prendere misure per proteggere l'occupazione e l'economia Ue".


   

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