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Oprah Winfrey, presidenza Usa non m'interessa

Intervista a magazine: 'Non ho il Dna per farlo'

Donald Trump aveva visto lungo: "Oprah Winfrey la conosco bene, non correrà per la Casa Bianca". E in effetti quello della regina dei media americani è stato un fuoco di paglia durato l'arco di un paio di settimane, da quando il suo ispirato intervento dal palco dei Golden Globes apparve a molti la bozza di un manifesto politico, primo passo per una sua discesa in campo.

Fu la stessa Winfrey ad assecondare le suggestioni rimbalzate immediatamente sui media americani. E ora è sempre lei, star assoluta del piccolo e grande schermo, oltre che ricchissima imprenditrice, a chiudere la porta ad ogni aspirazione presidenziale: "Non è una cosa che mi interessa. Non ho il Dna per farlo", ha confessato in un'intervista al magazine InStyle. E seppure avesse mai coltivato davvero l'ambizione di una nuova affascinante avventura, a farle cambiare idea sarà stata la freddezza di gran parte dell'establishment democratico, per nulla entusiasta di andare alla sfida con Trump con un altro candidato che non viene dalla politica. E poco importa se gli ultimi sondaggi danno la popolarissima Oprah ampiamente vincente in un'ipotetico duello col tycoon.

Dunque, è stata solo una suggestione. Come una suggestione rischia di essere quella di una possibile candidatura di MICHELLE OBAMA, 54 anni, sempre seccamente smentita dalla ex first lady, o quella di un'altro nome femminile di grande appeal, CAROLINE KENNEDY, 60 anni, ex ambasciatrice in Giappone e figlia di John e Jacqueline Kennedy. Nel tentativo di rilanciare la sfida della prima donna presidente persa da Hillary Clinton più concreta appare la possibilità di una candidatura di KAMALA HARRIS, 53 anni, senatrice californiana di origini indiane e figura emergente nel partito democratico, molto vicina a Barack Obama.

Sul fronte liberal, invece, circola sempre il nome di ELIZABETH WARREN, 68 anni, anche lei senatrice e vicina a Bernie Sanders, nota per le sue battaglie contro gli abusi di Wall Street. Le previsioni in vista della campagna elettorale democratica, - che partirà nel 2019 e culminerà nelle primarie della prima meta' del 2020 - sono quelle di una 'panchina molto lunga' come poche volte nella storia americana. Tutti a caccia del trofeo più ambito, la testa di Donald Trump. John Messina, responsabile della campagna di Obama nel 2012, ha raccontato di avere avuto giorni fa un incontro con almeno 16 possibili candidati, senza fare i nomi. Il più caldo al momento è quello dell'ex vicepresidente JOE BIDEN, 75 anni, che stando ai sondaggi travolgerebbe l'attuale inquilino della Casa Bianca. Ma si parla insistentemente anche di altri 'obamiani' di ferro, come l'ex segretario di stato JOHN KERRY, 74 anni, o l'ex ministro della giustizia ERIC HOLDER, afroamericano di 67 anni. Ci sono poi i leader del partito dei sindaci anti-Trump guidato dal newyorchese BILL DE BLASIO, 56 anni, e dal primo cittadino di Los Angelse ERIC GARCETTI, 46 anni, entrambe di origini italiane. Tutte voci e supposizioni. Ma il primo nome ufficiale già c'è: è quello del deputato JOHN DELANEY, 54 anni del Maryland, che ha annunciato la sua corsa lo scorso luglio. Con scarse chance di arrivare da qualche parte.

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