L'intera squadra dei Golden State
Warriors, campione in carica della Nba, la principale lega
professionistica del basket americano, non andrà alla Casa
Bianca. In una nota il team si dice "deluso" e difende la sua
star Stephen Curry, attaccata dal presidente americano.
"Non c'è niente di più americano della possibilità che ogni
cittadino possa esprimere liberamente le sue opinioni", si
legge. I Warriors annunciano comunque che saranno ugualmente a
Washington in febbraio e, invece della programmata visita alla
Casa Bianca, troveranno il modo per "celebrare l'uguaglianza, la
diversità e l'inclusione. Tutti valori che la nostra
organizzazione - si legge ancora - sostiene da sempre".
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