Vive e lavora tra i ghiacci di un angolo remoto del Canada raggiungibile solo in aereo Maggie MacDonnell, 'eletta' miglior insegnante del mondo per il 2017 dalla Fondazione Varkey nel corso di una cerimonia a Dubai. Il premio, un milione di dollari, sarà devoluto dalla vincitrice al popolo inuit, a quei ragazzi espropriati della propria cultura, decimati dai suicidi, colpiti da alti tassi di alcolismo e droga ai quali la 37/insegnante si dedica da sei anni.
A Salluit, villaggio dell'Artico canadese abitato da 1.300 anime, Maggie ha fatto miracoli creando programmi specifici per ragazze e ragazzi, corsi di addestramento al lavoro, cucine comuni per un'alimentazione sana, un centro fitness. E mentre gli altri insegnanti non hanno resistito più di qualche mese, lei non molla perché, ha detto, "non sapevo, fino a quando non sono venuta qui, che questa era una realtà canadese".
E con il ticket vincente della sua testardaggine e della sua capacità ha avuto la meglio su migliaia di partecipanti al Global Teacher Prize e sugli altri nove finalisti provenienti da tutto il mondo del concorso istituito tre anni fa e patrocinato dal primo ministro degli Emirati arabi Mohammed bin Rashid Al Maktoum.
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