Crescono i timori di una
disintegrazione futura del Regno Unito fra i potenziali effetti
collaterali della Brexit. Lo conferma un sondaggio realizzato
dell'istituto Opinum per l'Observer, il domenicale del
progressista Guardian, secondo cui il 54% dei britannici ritiene
che questa eventualita' si sia rafforzata dopo il voto del
referendum del 23 giugno a favore del divorzio dall'Ue.
La quota sale al 63% fra gli scozzesi. Ed e' proprio dalla
Scozia che continua il pressing di Nicola Sturgeon in favore di
un referendum bis sulla secessione dalla Gran Bretagna. La first
minister d'Edimburgo, intervistata oggi da Skynews, ha ribadito
ancora una volta che la volonta' del parlamento scozzese andra'
rispettata e ha aggiunto che, sebbene occorra il placet di
Westminster, la data di una nuova consultazione
sull'indipendenza del territorio del nord non potra' essere
rinviata "secondo i comodi" della premier britannica Theresa May
(la quale ha detto giorni fa che per ora non se ne parla).
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