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Russiagate, coinvolti altri consiglieri di Donald Trump

Per i suoi contatti con l'ambasciatore russo.Pelosi accusa, 'ha mentito sotto giuramento'. Ma la Casa Bianca lo difende, attacco fazioso

Anche Jared Kushner, consigliere senior e genero di Donald Trump, incontrò l'ambasciatore russo in Usa Serghiei Kisliak, ma dopo le elezioni. Lo rendono noto alcuni media Usa e lo conferma anche la Casa Bianca. Kushner incontrò Kisliak a dicembre nella Trump tower insieme a Michael Flynn, diventato poi consigliere per la Sicurezza nazionale e costretto alle dimissioni per aver nascosto al vicepresidente Mike Pence di aver discusso di sanzioni con Kisliak.

"Posso ricordare una citazione fatta circolare dai media secondo cui tutto questo ricorda molto una caccia alle streghe": così il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha commentato lo spazio che la stampa americana ha dedicato all'ambasciatore russo a Washington Serghiei Kisliak, i cui contatti con Michael Flynn e Jeff Sessions prima dell'insediamento di Trump hanno costretto il primo a dimettersi da consigliere per la sicurezza nazionale e hanno fatto finire nella bufera il secondo, adesso attorney general.

L'attorney general Jeff Sessions ha annunciato che si asterrà dalle indagini sul Russiagate, ritenendo giuste le raccomandazioni ricevute dal suo staff in materia. Sessions, durante una conferenza stampa, ha ammesso che avrebbe dovuto dire durante l'audizione al Senato Usa che aveva incontrato l'ambasciatore russo, ma ha ribadito che non lo fece perchè era convinto che la domanda su eventuali rapporti con i russi riguardasse il suo ruolo di consigliere di Trump.

La leader democratica alla Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi - riferisce l'Ap -, ha accusato l'attorney general (ministro della giustizia) Jeff Sessions di aver "mentito sotto giuramento" e ha chiesto le sue dimissioni. La senatrice democratica Elizabeth Warren ha a sua volta affermato che Sessions dovrebbe fare un passo indietro e ha sottolineato che come capo del Dipartimento della giustizia ha poteri di supervisione sull'Fbi, che sta indagando sulle accuse alla Russia di interferenza nelle elezioni presidenziali.

Donald Trump ha detto di avere "totale fiducia" in Jeff Sessions, l'attorney general di cui i democratici hanno chiesto le dimissioni per aver negato sotto giuramento al Senato i suoi incontri con l'ambasciatore russo in Usa.

Leader dem Senato chiede procuratore speciale - Un procuratore speciale per indagare il Russiagate: lo ha chiesto il leader della minoranza dem al Senato Charles Schumer. In subordine ha chiesto che gli speaker di Camera e Senato, entrambi repubblicani, nominino insieme ai democratici un collegio di tre giudici per creare un consiglio indipendente. Schumer ha sollecitato anche l'ispettore generale del dipartimento di giustizia ad indagare se l'indagine sul Russiagate non sia stata compromessa. ''E' in gioco l'integrita' di una branca dell'esecutivo'', ha aggiunto.

Sessions, pronto ad astenermi in inchiesta Fbi - ''In qualunque momento fosse appropriato, mi asterrei, non c'e' alcun dubbio su questo'': lo ha detto l'attorney general Jeff Sessions in una intervista alla Nbc, dicendosi quindi disponibile a ricusare se stesso nell'inchiesta dell'Fbi (su cui poi deciderà il suo ministero) sui presunti contatti tra i collaboratori della campagna di Trump e l'intelligence russa. E definisce ''incredibili'' e ''false'', in una intervista alla Nbc, le accuse di contatti sospetti con i russi quando era consigliere di politica estera di Trump. ''Non ho mai incontrato alcun russo per discutere di qualsiasi campagna elettorale'', ha detto, confermando la versione data al Senato sotto giuramento. Il Wp ha rivelato che incontro' due volte l'ambasciatore russo in Usa, ma la sua portavoce ha sostenuto che il senatore lo fece nel suo ruolo di membro della commissione per l'esercito.

Democratici chiedono a Fbi indagine su Sessions - I deputati democratici della commissione giustizia della Camera hanno chiesto all'Fbi un' indagine sulle dichiarazioni dell'attorney general Jeff Session al Senato, dove ha negato qualsiasi contatto con dirigenti russi durante la campagna di Trump, di cui era consigliere politico.

La Casa Bianca difende Sessions, attacco fazioso - La Casa Bianca difende l'attorney general Jeff Sessions dalle accuse di aver mentito al Senato di aver avuto colloqui con i russi durante la campagna elettorale, quando il senatore era anche consigliere di politica estera di Trump. "E' l'ultimo attacco contro l'amministrazione Trump da democratici faziosi", ha detto la portavoce Sarah Sanders, sostenendo che Sessions "incontro' l'ambasciatore russo nel suo ruolo di membro della commissione del Senato per l'esercito, cosa totalmente coerente con la sua testimonianza''.   

Amb. russa non conferma né nega contatti con Sessions - L'ambasciata russa a Washington non conferma né nega la notizia secondo cui l'attuale ministro della Giustizia americano Jeff Sessions parlò con l'ambasciatore russo negli Usa, Serghiei Kisliak, per un paio di volte nel 2016, quando era anche consigliere di politica estera della campagna di Donald Trump. L'addetto stampa dell'ambasciata, Nikolai Lakhonin, ha affermato che ci sono stati diversi incontri con diversi interlocutori negli Usa, e che avvenivano "su base giornaliera nel rispetto dell'usanza diplomatica". Lo riporta l'agenzia Interfax.

Cremlino, troppa emotività su contatti Usa-Russia - "Osserviamo uno sfondo emotivo senz'altro eccessivo e probabilmente prima di dare una qualsiasi valutazione bisogna aspettare che questo sfondo emotivo si calmi e la situazione diventi più costruttiva": così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha commentato la notizia secondo cui l'attuale ministro della Giustizia americano Jeff Sessions parlò con l'ambasciatore russo negli Usa, Serghiei Kisliak, per un paio di volte nel 2016, quando era consigliere di politica estera della campagna di Donald Trump. Peskov ha poi dichiarato di non avere informazioni su questi presunti contatti tra Sessions e Kisliak, ma ha aggiunto che "più incontri fa l'ambasciatore più efficace è il suo lavoro".

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