Nel 2017 cresceranno in media
del 25% i costi di un'assicurazione sanitaria dell'Obamacare,
una delle principali conquiste ed eredita' dell'attuale
presidenta Usa. Una impennata imbarazzante sullo sfondo di una
campagna elettorale dove la riforma sanitaria di Obama resta uno
dei temi più dibattuti e controversi, con Donald Trump che
promette di cancellarla e Hillary Clinton costretta ad ammettere
che sono necessari degli aggiustamenti.
L'annuncio dell'aumento è stato dato dal governo, che
tuttavia ha garantito anche un incremento dei sussidi federali,
in modo che circa il 70% delle persone potranno trovare un piano
sanitario per meno di 75 dollari al mese, anche se circa il 20%
avrà una sola possibilità di scelta per la "ritirata" di molte
compagnie di assicurazione private, che si lamentano della
scarsa redditività del settore. In ogni caso il rincaro appare
stellare, soprattutto se confrontato con gli anni precedenti
(+2% nel 2015, +7% quest'anno).
L'aumento non avrà un impatto su tutti gli americani: quelli
che hanno una assicurazione governativa o sponsorizzata dal
datore di lavoro non ne risentiranno, l'onere ricadrà invece sui
piccoli imprenditori e sui lavoratori autonomi, non sussidiati
dal governo (+116% in Arizona, +69% in Oklahoma, +63% in
Tennessee, +59% in Minnesota).
E' questo il tallone d'Achille dell' Obamacare, quello che
Bill Clinton ha definito "la cosa più pazza del mondo",
affermando una cosa vera ma creando imbarazzo a Obama e alla
moglie in corsa per la Casa Bianca. Trump è stato lesto a
sfruttare la critica e ieri, dopo l'annuncio degli aumenti, ha
ammonito che "l'Obamacare sta esplodendo". Anche la candidata
democratica, pur difendendo la riforma, è stata costretta a
denunciarne gli "aumenti stellari", affermando che il governo
federale dovrebbe avere il potere di bloccare o modificare
incrementi non ragionevoli. Ma i titoli sui rincari non giovano
né a lei, né ai Democratici in questo momento.
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