"Sono un isolano. Conosco sia la
bellezza, ma anche la fragilità" di quei posti. Barack Obama non
dimentica le sue origini e, anche alla conferenza sul clima di
Parigi, sceglie di ricordare la sua infanzia alle Hawaii e in
Indonesia per ribadire il sostegno alle isole-stato, "le più
vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico".
L'occasione e' stato l'incontro a Parigi con i leader di
Barbados, Papua Nuova Guinea, Marshall, St. Lucia, Kiribati, a
margine della Cop21. La conferenza sul clima non può
semplicemente "servire gli interessi dei più potenti", ha detto
Obama, "ma dovrebbe anche servire gli interessi dei più
vulnerabili".
L'accordo di Parigi "deve essere ambizioso, trasparente e
avere revisioni periodiche per stabilire se le isole-stato
devono essere salvate", ha sottolineato il presidente Usa, il
quale ha ribadito che il cambiamento climatico può portare
decine di milioni di rifugiati proprio dalle isole del Pacifico.
"Queste nazioni - ha aggiunto Obama - possono anche non
essere le più popolate della terra, non hanno grandi eserciti o
influenze. Ma hanno il diritto a un senso di luogo e di
cultura".
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