Facebook censura le immagini del
profeta Maometto ed è polemica su Mark Zuckerberg, che dopo
l'attentato a Charlie Hebdo si era schierato per la libertà di
espressione. Il Washington Post parla di "ipocrisia". La goccia
che ha fatto traboccare il vaso è stata il blocco in Turchia
delle pagine che offenderebbero il profeta. Fb aveva già
accettato di oscurare le pagine di alcuni rivali del leader del
Cremlino Putin, o quelle di alcuni gruppi di dissidenti in Cina,
a partire dai tibetani.
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