Duro scontro sulla Siria all'Onu
tra la Russia e i membri occidentali del Consiglio di Sicurezza,
Usa in testa. All'ordine del giorno c'e' la proroga
dell'autorizzazione alle Nazioni Unite e ai suoi partner a
fornire aiuti umanitari attraverso le frontiere in Siria. Due
dei valichi transfrontalieri nel nord-ovest del paese (per lo
piu' in mano ai ribelli) sono stati chiusi l'anno scorso dopo il
veto di Mosca e Pechino, ed e' rimasto aperto l'unico valico di
Bab al-Hawa, ma il via libera scade il 10 luglio. Sul tavolo del
Cds c'e' una bozza di risoluzione che chiede di mantenere aperto
Bab al-Hawa per un altro anno (mentre l'attuale proroga durava
sei mesi) e possibilmente riaprire gli altri due.
"Questo Consiglio ha il dovere di riautorizzare Bab Al-Hawa,
così come Bab Al-Salam e Yaroubiya. Non ci vuole molto, una
proroga per 12 mesi e 3 valichi", ha detto l'ambasciatrice
americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield. La
Russia, da parte sua, ha rifiutato gli avvertimenti dei colleghi
occidentali secondo cui chiudere l'unico valico di frontiera
lascerà più di un milione di persone senza cibo e fara' morire i
malati perché mancano le medicine. L'ambasciatore di Mosca,
Vassily Nebenzia, ha ribadito l'importanza di rafforzare la
sovranita' e l'integrita' territoriale della Siria, insistendo
che gli aiuti possono e dovrebbero essere consegnati attraverso
le linee di conflitto. Thomas-Greenfield ha replicato che gli
Usa sono disposti a lavorare per espandere gli aiuti attraverso
le linee di conflitto, ma in questo momento "senza accesso
transfrontaliero più siriani moriranno".
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