"Quest'anno vogliamo dedicare l'8
marzo alle bambine siriane e al coraggio delle loro madri che da
sette anni tentano di salvare i propri figli. Chiediamo a chi ci
governa di aprire gli occhi, fuori dagli schieramenti, e di
proteggere le bambine siriane". E' l'appello lanciato dal
portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, parlando con l'ANSA
e rilanciando l'hashtag scelto dall'agenzia Onu
#8marzodellebambine.
"Dei 1000 bambini uccisi in Siria dall'inizio dell'anno, la
maggior parte sono bambine. I nostri operatori sul campo ci
riferiscono notizie drammatiche: vivono nei sotterranei della
Ghuta sotto assedio, dove non c'è più cibo né acqua. Molti sono
malati ma non possono farsi curare negli ospedali locali perché
vengono bombardati", ha aggiunto Iacomini, anticipando che
domani o dopodomani potrebbe partire un nuovo convoglio di
aiuti, dopo quello dei giorni scorsi che ha dovuto interrompere
la distribuzione a causa dei raid.
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