(ANSAmed) - TEL AVIV, 8 AGO - "La popolazione di Gaza
affronta oggi una crisi energetica peggiore di quella che si è
verificata durante la guerra del 2014. Di conseguenza circa due
milioni di persone non hanno quasi accesso ad acqua corrente e
servizi igienici, e moltissimi hanno a disposizione solo due ore
di luce elettrica al giorno": questo il grido di allarme di
Oxfam Italia che ha lanciato la campagna #LightsOnGaza con cui
viene chiesto che alla popolazione della Striscia sia garantita
la quantità necessaria di energia elettrica. "Senza elettricità
- fa notare Paolo Pezzati - è impossibile ogni tentativo di
ripresa: non si possono riattivare le centrali di
desalinizzazione, i pescatori non possono conservare la merce e
gli agricoltori non possono irrigare. Le aziende sono costrette
a licenziare. I costi economici e umanitari di questa crisi sono
altissimi". Oxfam afferma che "all'origine della crisi vi sono
tensioni che hanno portato al taglio da parte di Israele del 40
per cento dell'erogazione della elettricità per Gaza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA