Israele intende costruire 15.000 nuove case a Gerusalemme est. Lo ha detto alla radio israeliana il ministro dell'edilizia Yoav Galant (del partito centrista 'Kulanu') spiegando che il suo dicastero e il Comune di Gerusalemme stanno lavorando al piano da due anni con l'obiettivo di mettere in cantiere 25mila nuove abitazione e di queste 15mila nella parte est della città. "Costruiremo - ha detto alla radio il ministro, riferito dai media - 10mila unità a Gerusalemme e circa 15mila nei confini municipali della città". L'annuncio - è stato ipotizzato - potrebbe essere diffuso nel 'Giorno di Gerusalemme', il 24 maggio, due giorni dopo il possibile arrivo di Donald Trump in Israele. Il presidente Usa - che si appresta ad incontrare il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) a Washington nel loro primo appuntamento - ha più volte chiesto ad Israele di "contenersi" sugli insediamenti, sottolineando che "questi non aiutano la pace". Obiettivo del presidente Usa è quello di far ripartire i negoziati come ha ribadito oggi in un'intervista alla Reuters: "Non c'e' alcuna ragione - ha spiegato - perchè non ci sia anche oggi". L'intenzione annunciata dal ministro Galant - che però non è stata commentata dai livelli politici più alti di Israele - è stata subito condannata dal segretario generale dell'Olp Saeb Erekat: "un deliberato sabotaggio - ha detto citato dai media - degli sforzi di riavviare i negoziati". "Tutti gli insediamenti nella Palestina occupata sono illegali per la legge internazionale. La Palestina continuerà a ricorrere alle organizzazioni internazionali per far ritenere Israele, la potenza occupante, colpevole per le sue gravi violazioni della legge internazionale"
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