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Siria: Usa e partner occidentali, subito tregua Aleppo

L'esercito di Damasco controlla tutta la città vecchia di Aleppo. Secondo Russia Today forze Assad hanno conquistato l' 85% della parte orientale della città

Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania, Francia e Canada chiedono un immediato cessate il fuoco a Aleppo e accusano la Russia di ostacolare gli sforzi per fermare il bagno di sangue nella città siriana. In un comunicato congiunto, i leader delle sei potenze occidentali "condannano le azioni del regime siriano e dei suoi alleati stranieri, soprattutto la Russia, che ostacolano gli aiuti umanitari" e aggiungono che l'Onu dovrebbe indagare sulle segnalazioni di crimini di guerra. Nel comunicato si aggiunge anche che ospedali e scuole sembra che siano stati scelti come obiettivi "nel tentativo di logorare la popolazione". Oggi le forze armate delle opposizioni siriane hanno avanzato una richiesta di tregua di cinque giorni ad Aleppo, anche per permettere ai civili di evacuare, inclusi i feriti. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha però precisato che il comunicato congiunto non è una risposta ad una qualche proposta sul terreno per fermare la violenza, ma è piuttosto la dimostrazione di un "chiaro e univoco sostegno internazionale" agli sforzi diplomatici per ridurre lo spargimento di sangue e consentire l'accesso agli aiuti umanitari

I soldati dell'Esercito governativo siriano avanzano su Aleppo est: altri due i sobborghi conquistati stamani secondo l'agenzia ufficiale Sana. Per l'Osservatorio dei diritti umani, i lealisti controllano ora tutta la città vecchia. Russia Today stima che le forze di Damasco abbiano riconquistato l'85% di Aleppo est.

E' di 53 civili uccisi il bilancio dei bombardamenti aerei governativi e russi su Aleppo est nelle ultime 24 ore. Lo riferiscono fonti mediche della protezione civile dei quartieri sud-orientali di Aleppo. I raid più intensi si sono abbattuti nei quartieri prossimi alla città vecchia, teatro dell'avanzata lealiste delle ultime ore.

Le forze armate delle opposizioni siriane hanno avanzato nelle ultime ore una richiesta di tregua di cinque giorni ad Aleppo. Lo riferisce la tv panaraba al Jazira che cita fonti in quel che rimane dei quartieri orientali ancora controllati dai miliziani anti-governativi. La tregua, affermano le fonti, serve per consentire l'evacuazione dei civili più bisognosi di cure mediche e di aiuto. Secondo l'Onu nei quartieri orientali sotto assedio e presi nella morsa dell'offensiva lealista rimangono ancora più di 200mila civili.  

Circa 3.000 miliziani hanno deposto le armi a Khan al-Sheikh, vicino Damasco, ed è stato loro consentito di lasciare la città con le famiglie per dirigersi nella provincia di Idlib a bordo di 52 autobus: lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. "Dopo lunghi e difficili negoziati - ha spiegato il colonnello russo Alexiei Leshchenko -, è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco con i miliziani". I miliziani avrebbero lasciato sul posto 500 armi da fuoco, fucili da cecchino, e decine di mortai.

Un colonnello delle forze armate russe, Ruslan Galitskiy, è morto per le ferite riportate "in un attacco di artiglieria dei miliziani della cosiddetta opposizione contro uno dei quartieri di Aleppo ovest": lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca precisando che l'alto ufficiale è deceduto in ospedale e "i medici hanno lottato per la sua vita per alcuni giorni". Secondo il ministero della Difesa russo, Galitskiy faceva parte di un gruppo di consiglieri militari russi inviato in Siria. 

Il governo siriano conferma che l'esercito israeliano ha attaccato stanotte l'aeroporto militare di Damasco nel quartiere di Mezze. In un comunicato citato dall'agenzia ufficiale Sana, si afferma che il nemico ha sparato missili terra-terra dalle "terre occupate", presumibilmente dalle Alture del Golan controllate da Israele e distanti circa 60 km dalla capitale Damasco. La Sana ha confermato anche che l'attacco ha causato l'incendio di alcune strutture dello scalo militare ma senza causare vittime.

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