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Regeni: l'Egitto, "Noi trasparenti, vogliamo collaborare"

Ieri Renzi aveva detto: 'Nessuna verità di comodo'. Boldrini: 'Ombra sul rigore delle indagini'

Sull'omicidio di Giulio Regeni l'Egitto "lavora con trasparenza e vuole collaborare a fondo con l'Italia: non abbiamo alcun interesse" che gli italiani abbiano dubbi e ne risentano le relazioni. Così il ministro degli Esteri Sameh Shoukry al quotidiano Al-Youm. "L'Italia è un partner importante: ciò che sta accadendo è un caso isolato. Non merita questa esagerazione anche se è una realtà da affrontare". L'identificazione e l'incriminazione dei responsabili servirà a dissipare "le nuvole, proverà che la giustizia egiziana funziona", aggiunge.

Sull'omicidio di Giulio Regeni "l'Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo". Parola di Matteo Renzi, che, pur considerando "un passo in avanti importante il fatto che le autorità egiziane abbiano accettato di collaborare e che i magistrati locali siano in coordinamento con i nostri", tiene il punto: "proprio per questo potremo fermarci solo davanti alla verità. Non ci servirà a restituire Giulio alla sua vita. Ma lo dobbiamo a quella famiglia. E, se mi permettete, lo dobbiamo a tutti noi e alla nostra dignità". Insomma, la presunta 'svolta' nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni diffusa dal governo egiziano non convince il governo che, all'unisono con l'opposizione, continua a pretendere "tutta la verità", senza accontentarsi della versione che è stata diffusa dagli inquirenti egiziani. Una versione che non persuade proprio nessuno e che viene considerata persino offensiva per le forme ed i tempi in cui viene resa.

"L'ennesima versione dei fatti sull'omicidio di Giulio Regeni è scoraggiante e getta un'ombra sul rigore delle indagini svolte in Egitto", sostiene la presidente della Camera Laura Boldrini, mentre Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd e governatore del Friuli Venezia Giulia, chiede al governo egiziano di "decidersi a collaborare", pretendendo una "verità chiara e completa sull'assassinio di Giulio Regeni, non ricostruzioni inverosimili" come quelle che sono state offerte finora malgrado le pressanti richieste avanzate da Roma. Insomma, Il Cairo deve collaborare veramente per ristabilire la verità sulla morte del giovane italiano. "L'Egitto è chiamato a fornire una collaborazione effettiva dando seguito all'impegno assunto dal presidente Al-Sisi pochi giorni fa per arrivare all'accertamento della verità", reclama dal Pd Marietta Tidei. Anche perchè, rileva Ignazio Abrignani di Ala, "l'ultima ricostruzione fornita dal governo egiziano che, senza affatto esagerare, fa acqua da tutte le parti. E anche l'opposizione non ci sta. Il forzista Domenico Scilipoti Isgrò chiede al governo un gesto forte come il richiamo a Roma l'ambasciatore dal Cairo ed un'informativa urgente in Parlamento. Una richiesta, quest'ultima, reclamata da M5S, con Alessandro Di Battista che va giù duro: "Ministro Gentiloni, ti degni di venire in Parlamento per dirci due parole su Regeni? Senza fare il democristiano possibilmente".

Attacca anche Sinistra Italiana che con Alfredo D'Attorre, sottolinea come "l'ultima versione offerta dalle autorità egiziane è non solo priva di ogni credibilità, ma è un'offesa alla famiglia di Giulio e all'intelligenza di tutti coloro che attendono la verità. La reazione del governo italiano appare allo stato burocratica e inadeguata".

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